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Canicattì. “Frammenti di Memoria” dell’artista Vincenzo Greco al centro culturale San Domenico 

L’artista Vincenzo Greco al Centro Culturale San Domenico di Canicattì ha presentato i suoi “Frammenti di Memoria”. L’iniziativa è stata organizzata dall’amministrazione comunale e in particolare dagli assessori Massimo Muratore e Giuseppe Corsello. Inoltre c’è stata una performance dei ragazzi della Compagnia del Tempo Relativo con la regia di Lella Falzone. Interventi musicali a cura del Amarcord Trio. In collaborazione con l’Associazione  Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino. Con  Egogreen – Egopoint Canicatti. I “Frammenti di memoria” sono posizionati nel cortile del centro culturale e sono ciò che è stato recuperato dai monoliti della legalità, l’opera che era stata realizzata nella rotatoria di viale giudice Saetta, distrutta da un camion durante un incidente stradale. Un’opera dedicata ai giudici Livatino e Saetta. Oggi i frammenti si possono ammirare al centro culturale e sono stati inaugurati nell’ambito della settimana della legalità. L’artista Vincenzo Greco spiega: “Voglio condividere con voi la mia installazione  artistica.

L’opera d’arte si veste di rosso, le pietre attorno, un rosso vivo che rappresenta il sangue versato dai giudici Saetta e Livatino. Questi uomini coraggiosi hanno pagato con la vita il loro impegno per la giustizia. Oggi voglio dirvi una cosa importante: nonostante sono morti, le idee Vivono, pulsano, e continuano a ispirarci, anche in loro assenza. Circa dieci anni fa, ho dato vita a un monumento in loro onore, un’opera d’arte composta da due mónolìti lisci, perfetti,  incorruttibili. Ma, come spesso accade, il destino ha voluto che un camion, in un tragico incidente, li demolisse. Quella distruzione, però, ha generato frammenti preziosi, e oggi sono proprio a quei frammenti di storia che voglio ridare vita.

Ogni pezzo di pietra è una memoria,   un ricordo di quei giudici che hanno lottato con tutte le loro forze per mantenere viva la legalità. Immaginate la giustizia come un albero maestoso, le cui radici affondano nella terra della verità.

I giudici Saetta e Livatino erano i rami più forti di questo albero, quelli che si alzavano verso il cielo, cercando di portare luce in un mondo spesso avvolto dalle tenebre. 

Anche se il vento della malvagità li ha spezzarti, le loro idee continuano a fiorire, a dare vita a nuovi germogli, a nuove speranze.

Oggi, in questo spazio che ho creato al Centro Culturale San Domenico, invito tutti voi a riconoscere l’importanza  di ricòrdáre attraverso l’arte. 

L’arte, in tutte le sue forme, è un linguaggio universale che esprime emozioni, idee e valori, elevando l’animo umano. 

La bellezza, sia essa naturale o creata dall’uomo, ispira e nutre lo spirito, mentre la cultura ci connette con le nostre radici e ci guida verso un futuro più luminoso. 

In un mondo dove spesso prevalgono le ombre, l’arte e la bellezza sono fari di speranza e umanità.

Questa installazione artistica non è solo un tributo ai giudici, ma un richiamo a tutti noi.

Dobbiamo essere tutti custodi di quelle idee, portatori di giustizia e legalità. 

Dobbiamo ricordare che ogni volta che  alziamo la voce contro l’ingiustizia, ogni volta che ci battiamo per i diritti di tutti, siamo noi a dare vita a un monumento che non può essere distrutto.

Concludo  dicendo…

Sono le loro idee che mi hanno ispirato a creare questo opera d’arte e 

ci ispirano a continuare a lottare  ed a non arrenderci mai.”

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