I giudici della Corte di assise del tribunale di Agrigento, presieduta da Giuseppe Miceli, hanno inflitto 22 anni di reclusione ad Adriano Vetro, il favarese di 47 anni, reo confesso dell’omicidio del cardiologo Gaetano Alaimo, ucciso a 62 anni con un colpo di pistola nel suo ambulatorio di via Bassanesi a Favara. Il pubblico ministero Elenia Manno, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto la condanna a 24 anni. Vetro è stato condannato anche a risarcire, con 100 mila euro ciascuno, i familiari della vittima che si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Barba e l’Ordine dei medici, assistito dal legale Vincenzo Caponnetto, con 10 mila euro. Da ricordare che all’esito della perizia psichiatrica, disposta dalla Corte d’Assise, l’imputato è stato dichiarato capace di intendere e di volere al momento dei fatti.
Il favarese doveva rispondere di omicidio aggravato e detenzione di arma clandestina. Il movente sarebbe legato al mancato rilascio di un certificato necessario per il rinnovo della patente di guida.