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Intervista al prof. Calogero La Vecchia, vincitore del concorso “Una poesia per Pirandello 2024”, sezione dialettale 

Il prof. Calogero La Vecchia ha recentemente ottenuto il primo posto nella sezione dialettale della XXIII edizione del concorso “Una poesia per Pirandello 2024” con la sua poesia “Lei, dunque, un uomo pacifico è”. La premiazione si terrà il 10 settembre al Circolo Empedocleo di Agrigento, a partire dalle ore 18:30. La giuria del premio è composta da Enzo Argento (presidente), Liliana Arrigo (co-presidente), Liborio Triassi, Francesco Curaba, Mario Gaziano (direttore del Pirandello Stable Festival) e Stefano Milioto (garante in qualità di Presidente del Centro Nazionale Studi Pirandelliani).

Abbiamo avuto il piacere di intervistare il prof. La Vecchia per approfondire la sua esperienza e le emozioni legate a questo importante riconoscimento.

Prof. La Vecchia, come si sente ad aver vinto questo premio così prestigioso?

“Essere apprezzati per i propri versi è una piacevole soddisfazione, ma essere apprezzati nella propria terra ha un sapore ancora più dolce. È una sensazione unica che rende questo riconoscimento particolarmente significativo per me.”

La sua poesia è un omaggio a Luigi Pirandello. Cosa l’ha ispirata a scrivere questi versi in lingua siciliana?

“Scrivere questi versi non è stato semplice. Mi ha aiutato molto il teatro che, grazie a mio padre Angelo, è dentro di me. Ho sempre amato ‘L’uomo dal fiore in bocca’ e quella frase iniziale mi ha sempre colpito. Da questa frase sono nati i miei versi, che vogliono essere un omaggio, nel mio infinitamente piccolo, al grande genio di Pirandello.”

Ci può raccontare di più sul significato della sua poesia e del riferimento al teatro pirandelliano?

“Una frase che racchiude il dramma dell’uomo. La ricerca di una pace interiore che è la trasfigurazione di una pace universale che viene quasi incapsulata nel profumo dei fiori che, nel personaggio pirandelliano, sono forieri di morte. Una morte ‘pacifica’, una sorta di catarsi di una vita piena di frenesie, dolore, incertezze.”

Quindi, possiamo dire che la sua poesia esplora temi profondi e universali. Come crede che questa poesia si inserisca nel panorama della letteratura contemporanea in lingua siciliana?

“Credo che il dialetto siciliano, come qualsiasi altra lingua regionale, sia uno strumento potente per esprimere sentimenti e idee in modo autentico e immediato. Attraverso la mia poesia, spero di contribuire alla valorizzazione della lingua siciliana e di rendere omaggio a un maestro come Pirandello, la cui opera continua a ispirare e a provocare riflessioni profonde sulla condizione umana.”

Ringraziamo il prof. La Vecchia per il suo tempo e per aver condiviso con noi il suo amore per la poesia e per la cultura siciliana. Non vediamo l’ora di assistere alla cerimonia di premiazione e di sentire i suoi versi declamati al Circolo Empedocleo di Agrigento.

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