Lo scrittore e poeta sommatinese Giovanni Pulci, torna a vincere con il romanzo “La muta del falco” a Realmonte, nel prestigioso contesto del “Premio letterario Scala dei Turchi – Dina Russiello”. L’appuntamento culturale del concorso, arrivato alla terza edizione, lo ha portato avanti lo scrittore italo-francese Pascal Schembri, che ha consegnato, anche, il premio alla carriera a: Maurizio Serra (Ambasciatore); Nino Bellomo (Attore), più altri attestati di riconoscimento ai rappresentanti dello Stato impegnati ed operanti nel territorio agrigentino. Già reduce nello scorso maggio del Premio Navarro a Sambuca di Sicilia, si propone ancora protagonista con questo componimento narrativo avente come primo attore della travolgente storia il giovane investigatore Melo Laganà.
…“Giovanni Pulci ci regala un giallo dai toni delicati, con punte di ironia dolceamara. La prosa si fa leggere piacevolmente, la penna scorre sulla carta con classe ed eleganza, in un crescendo narrativo degno di un vero giallo d’autore sullo sfondo di una Sicilia autentica, dipinta in tutta la sua bellezza e, ahimè, con tutte le sue criticità. Non mancano momenti di suspense e sottili frecciatine alla precarietà lavorativa italica, al malaffare e alle mancanze della Giustizia “uguale per tutti”, che l’autore sparge nel romanzo con sapiente maestria in una fusione perfetta tra realtà e finzione.
Gli eventi si susseguono e sovrappongono, tenendoci col fiato sospeso fino all’ultima pagina per un finale che da solo vale tutto il libro”… (Eleonora Allegrini, de L’alcova letteraria)
-La stessa sera a Licata, al XXIII Memorial “Ricordando Rosa”, nel concorso di poesie e canzoni inedite in lingua siciliana dedicato a Rosa Balistreri, Giovanni Pulci è stato meritevole di menzione con la poesia in dialetto “Disiu di paci”, che per preso impegno precedente non ha potuto declamare personalmente. Non avendo il dono dell’ubiquità, ha delegato la Dott. ssa Grazia Tosto del Piccolo Teatro Stabile Aps Sommatino a presenziare in sua assenza che ha intonato la lirica all’attento pubblico dell’Atrio Badia del museo civico licatese con significativo risalto.