Il gip del tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, ha disposto il sequestro preventivo di alcuni supermercati con la sigla “R7 Sisa” riconducibili alla società “Quadrifoglio” Srl, del capitale sociale e delle merci in magazzino. Un’intera famiglia è accusata di autoriciclaggio. Avrebbe fatto sparire, fra il 2018 e l’anno successivo, 4 milioni di euro della vecchia società, destinata al fallimento, impiegandoli in quella nuova. Cinque le persone indagate, Giovanni Alongi, 86 anni, i figli Carmelo Elio e Giuseppa Laura Alongi, rispettivamente di 48 e 53 anni, Vincenza Cipolla, 77 anni, moglie e madre dei tre indagati, tutti di Aragona, e il palermitano Giovanni Sammaritano.
Secondo l’accusa beni e risorse, appunto per oltre 4 milioni di euro, sarebbero stati fatti sparire da una società in vista del fallimento pilotato e “dirottati” alla “Sisa group”, per continuare l’attività dopo essersi liberati di debiti e pendenze. Rigettata, invece, la richiesta della Procura di sequestrare i beni personali e di disporre gli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di Giovanni Alongi, già condannato nel maxi processo “Akragas” per associazione mafiosa, e dei due figli. Il collegio difensivo degli indagati, composto dagli avvocati Daniela Posante, Antonino Gaziano e Fabrizio Biondo, impugnerà l’ordinanza al tribunale del Riesame.
I supermercati, da un po’ di giorni, sono rimasti con le saracinesche abbassate ed è comparsa la scritta “chiuso per inventario”. Il gip ha nominato un amministratore giudiziario ed è possibile che le attività riprendano al più presto.