Caltanissetta. Consiglio comunale urgente sulla crisi idrica: Lavorare in sinergia per gestire la situazione
È necessario lavorare in sinergia per poter individuare inefficienze dannose, condizioni di illegalità o strategie d’azione propositive per gestire la contingente crisi idrica e risolvere il problema dello scarso approvvigionamento idrico non solo per quest’anno ma anche per le future generazioni.
È questo, in sintesi, il messaggio che è emerso a conclusione del lungo consiglio comunale monotematico e urgente sulla crisi idrica che era stato chiesto e ottenuto da alcuni consiglieri dell’opposizione per il 29 luglio 2024.
Un pubblico consesso predisposto in modalità “aperta” per tutti i cittadini che avessero voluto rappresentare delle esigenze collettive utili a far conoscere lo stato dei fatti.
Hanno chiesto – e ottenuto – di poter partecipare Sergio Cirlinci in rappresentanza dell’associazione “Caltanissetta si cura”, Michele D’oro in rappresentanza di un comitato spontaneo dei residenti di contrada Niscima e Salvatore Antonio Giglio in qualità di Presidente del Comitato di quartiere Via Due Fontane.
Erano stati invitati a partecipare il responsabile della Cabina di regia per l’emergenza idrica per la Regione Sicilia Ing. Salvatore Cocina, il Direttore Generale Siciliaque, il Direttore Generale Caltaqua, i parlamentari del Senato della Repubblica Pietro Lorefice, Stefania Craxi, Ketty Damante, i Deputati Regionali Nunzio Di Paola, Michele Mancuso e Giuseppe Catania.
Tra questi ospiti era presente in collegamento da remoto soltanto il Senatore Pietro Lorefice. Assenti perchè impegnati in attività già programmate all’ARS i deputati regionali che, però, avevano già informato in precedenza il Presidente del Consiglio Comunale Gianluca Bruzzaniti mentre l’onorevole Varchi ha inviato una nota scritta in sostituzione alla sua presenza in aula. Nessuna risposta, invece, è arrivata dagli altri ospiti ai quali era stato regolarmente trasmesso l’invito a partecipare.
Tutti i consiglieri dell’opposizione che hanno preso parola hanno manifestato il proprio risentimento nell’assenza dei rappresentanti delle società che gestiscono il servizio idrico, dei politici regionali e nazionali. Gesto che a loro avviso rappresenta un grave disinteresse delle esigenze della collettività e della stessa città di Caltanissetta.
Uno dopo l’altro hanno preso la parola i cittadini e i consiglieri comunali che, pur con la consapevolezza di un’emergenza idrica da far risalire a errate valutazioni e gestioni degli ultimi trent’anni, hanno chiesto alla Giunta Tesauro quali fossero gli interventi già messi in atto fino a questo momento e quali soluzioni si stanno adottando per fronteggiare la grave crisi.
La siccità, esacerbata dall’assenza delle piogge, ha aggravato la situazione creando seri danni all’agricoltura, all’allevamento e agli stessi abitanti che hanno trovato difficoltà persino a garantire l’igiene personale. Ciò ha portato a misure spesso estreme o costose quali, ad esempio, la richiesta di autobotti acquistate privatamente. Dall’esigenza impellente si è generato un mercato sommerso che spinge alla vendita di acqua a costi fortemente maggiorati.
Le “promesse disattese” dalla società di gestione della fornitura idrica è un altro dei problemi sollevati nell’aula consiliare di Palazzo del Carmine che, aggiunta alle perdite d’acqua lungo tutta la condotta e allacci abusivi hanno portato a una questione annosa che richiede un cambio di approccio abolendo la visione di una gestione emergenziale per protendere verso una progettualità a medio e lungo termine come, ad esempio, dovrebbe avvenire per la diga Blufi, Ancipa o i dissalatori.
Un problema che dovrebbe essere legato a quello del concetto di “civiltà” dove i cittadini dovrebbero creare una sinergia per sostenersi a vicenda evitando sprechi inutili (come ad esempio innaffiare i prati o lavare le auto con un tubo a getto continuo) e palesando la disponibilità a cedere l’acqua dei propri pozzi dietro un corrispettivo economico. Un’azione che, se necessario, non tarderà ad arrivare.
Tra le proposte da poter attuare c’è quella della creazione di una task force per informare costantemente i cittadini sullo stato della situazione idrica e contrastare le speculazioni sulla fornitura idrica offerta da privati.
I cittadini intervenuti hanno chiesto ai politici comunali una maggiore vicinanza alla collettività e una manifestazione d’interesse che sia concretizzata con i fatti poiché ci sono famiglie che da 50 giorni non riescono a ricevere l’acqua corrente e vengono rifornite soltanto con le autobotti. Tra queste sono presenti bambini, anziani o persone malate che, proprio come tutti gli altri, hanno diritto ad avere l’acqua.
Una cabina di regia per la distribuzione dell’acqua compresa quella erogata tramite autobotti private in modo che il Comune abbia contezza dei pozzi dislocati per il territorio, sia capace di individuare quelli abusivi e possa calcolare il prezzo di vendita.
Un appello che va rivolto anche ad agricoltori e allevatori che stanno affrontando costi di gestione che si dimostrano, in alcuni casi, insormontabili.
A intervenire sono stati anche il Sindaco Walter Tesauro e l’assessore all’ambiente e protezione civile Oscar Aiello che, con dati alla mano, hanno illustrato la situazione.
“Ci troviamo a subire una grave situazione di siccità e la dobbiamo affrontare. Ci siamo resi conto, proprio come i cittadini e i consiglieri comunali, che Caltaqua non sta facendo un’adeguata distribuzione delle risorse idriche e mi farò portavoce degli interessi di Caltanissetta per poter capire quali soluzioni si possano adottare per garantire una maggiore equità nella fornitura idrica- ha commentato il Sindaco -. Valuteremo, in sinergia con i consiglieri di maggioranza e opposizione, il contratto stipulato con Caltaqua per capire se ci sono inadempienze o se ci sono dei termini contrattuali non esitati. La pirateria idrica in questa situazione d’emergenza è ancor più grave soprattutto se osserviamo la questione anche a livello morale perché significa speculare sulle necessità delle persone.
Insieme alla mia giunta faccio un appello a tutti i cittadini e ai consiglieri invitandoli a collaborare affinché, come fatto già questa sera, si facciano avanti se sono a conoscenza di pozzi da poter ispezionare. Noi, insieme alle autorità competenti, provvederemo a verificare se sono clandestini o certificati e se l’acqua al loro interno sia potabile e, dunque, utilizzabile per la fornitura domestica. Per poterli utilizzare però è necessario che i pozzi siano vicini alle condutture idriche già presenti perchè se fossero lontani dalle condotte di Caltaqua sarebbero pressoché inutilizzabili dato che è più complicato e costoso creare i collegamenti e in alcuni casi sarebbe pressoché impossibile. Stiamo agendo anche con la verifica delle dispersioni idriche lungo il percorso ma questa operazione è molto più complessa e non sempre efficace.
Ci stiamo muovendo su più fronti e sono previste, nei piani della Protezione Civile, anche delle trivellazioni dove si pensa possa esserci dell’acqua ma questa, prima di essere immessa nel sistema, deve essere analizzata dato che il rischio è quello di erogare una fornitura contaminata, cioè non potabile e dunque dannosa per i cittadini, le colture e gli animali.
Continuo sempre a invitare i cittadini a essere parsimoniosi nei limiti del possibile.
Stiamo effettuando dei test per vedere come poter soddisfare gli allevatori e agricoltori nelle loro esigenze di gestione delle attività e capire come poter aumentare la portata idrica tirando l’acqua dai bacini senza danneggiare l’ecosistema naturale e i pesci presenti.
Invito i cittadini a comunicare se sono disponibili a cedere i pozzi d’acqua o di informare le istituzioni qualora fossero a conoscenza di fonti utilizzabili. Non vorremmo arrivare a requisire i pozzi ma, in caso di emergenza, dovremo agire per il bene della collettività. I dissalatori hanno bisogno tempo per essere rimessi in funzione e noi dobbiamo gestire la situazione attuale. Invito, infine, i cittadini ad essere maggiormente sensibili e di non avere timore di denunciare la pirateria che va a danno di ognuno di noi e di tutti i cittadini”.
A conclusione del Consiglio Comunale è intervenuto il Senatore Pietro Lorefice sottolineando come problema della crisi idrica non è arrivato in questi ultimi mesi ma è presente da decenni. “Ho ascoltato chiari riferimenti ai sistemi di gestione integrata delle acque e sulle ecomafie. Tutte questioni già affrontate nelle precedenti legislature ma che ancora non siamo riusciti a debellare.
Ogni rappresentante dei cittadini, dall’ambito locale a quello nazionale, deve assumersi le proprie responsabilità e offrire il proprio supporto in linea con il ruolo rivestito.
Ritengo anche che sia necessario istituire un gruppo di lavoro permanente che non si spegna durante la fase emergenziale ma permanga anche in seguito per poter riuscire a “costringere” i governi regionali e nazionali per dare supporto non soltanto a questa emergenza contingente ma anche per il bene delle future generazioni. Resto a disposizione per partecipare a tavoli tecnici e invito tutti a non esitare a contattarmi per problematiche che potranno essere affrontate a livello nazionale”.
Il Presidente del Consiglio Comunale Gianluca Bruzzaniti, nel chiudere la seduta del consiglio comunale, ha ringraziato tutti i partecipanti per aver offerto contributi con fatti concreti. “La quesitone idrica è una battaglia che deve riguardare tutti. Auspico che questo consiglio comunale lavori in modo coeso con l’amministrazione senza rinunciare a tentare qualsiasi strada per poter risolvere il problema e garantire le future generazioni l’acqua corrente erogata ogni giorno”.