Il 22 luglio, il Palazzo della Cultura di Catania ha ospitato un evento musicale di rara bellezza: il concerto dei Radiodervish, che hanno affascinato il pubblico con un viaggio attraverso la loro intera produzione artistica. La serata è stata arricchita dalla presentazione del loro nuovo CD, “Cuore Meridiano”, che contiene cinque nuovi brani eseguiti durante il concerto.
Uno dei momenti più emozionanti è stato l’omaggio agli Area con il brano “Luglio, agosto, settembre (nero)”. I Radiodervish hanno reinterpretato il pezzo con grande maestria, rispettando il lavoro della leggendaria band di Demetrio Stratos ma aggiungendo il loro tocco unico. Grazie a un arrangiamento meticoloso, il gruppo è riuscito a evocare le stesse emozioni dell’originale, offrendo al contempo una versione fresca e rinnovata.
Tra i brani eseguiti, spicca anche la loro interpretazione di “La stagione dell’amore” di Franco Battiato, inclusa nel nuovo CD. La performance è stata un omaggio rispettoso e sentito al capolavoro del celebre cantautore siciliano.
La scelta di omaggiare Franco Battiato non è casuale. Il legame dei Radiodervish con la Sicilia e con Battiato è profondo e radicato. La Sicilia, terra di cultura e tradizioni millenarie, ha sempre rappresentato un crocevia di influenze e contaminazioni, un elemento che rispecchia perfettamente la musica dei Radiodervish. Il gruppo, nato dall’incontro tra Michele Lobaccaro e NabilSalameh, ha sempre cercato di unire sonorità mediterranee e mediorientali, creando un ponte culturale tra le due sponde del Mediterraneo.
Franco Battiato, con la sua musica innovativa e la sua capacità di fondere elementi occidentali e orientali, rappresenta una fonte d’ispirazione fondamentale per i Radiodervish. La loro reinterpretazione di “La stagione dell’amore” non è solo un tributo a Battiato, ma anche un riconoscimento del suo ruolo di pioniere nel superare le barriere musicali e culturali. Battiato, con le sue opere, ha saputo esplorare temi spirituali e filosofici, unendo mondi apparentemente distanti, un percorso che i Radiodervish continuano a seguire con la loro musica.
I Radiodervish, come sempre, hanno dimostrato una straordinaria bravura. Pippo Ark D’Ambrosio alle percussioni ha creato un’atmosfera avvolgente con la sua abilità e il suo cuore. Alessandro Pipino, polistrumentista di talento, ha affascinato con la sua maestria alle tastiere, al flauto e alla fisarmonica. La sua capacità di creare suoni che entrano ed escono dall’anima delle canzoni con naturalezza è stata una delle caratteristiche salienti della serata.
Michele Lobaccaro e Nabil Salameh, l’anima storica del gruppo, hanno offerto una performance intensa. Michele, con la sua calma apparente, ha tirato fuori dalle sue chitarre una passione e una forza emotiva senza pari. Nabil Salameh, con la sua voce versatile e carica di emozione, ha raccontato storie di Palestina, di pace e di giustizia, utilizzando la sua voce come uno strumento capace di esprimere un vasto range di emozioni, dal grido al sussurro.
Il concerto dei Radiodervish al Palazzo della Cultura di Catania è stato un’esperienza musicale e emotiva unica, che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, rispetto per il passato e sguardo verso il futuro. Un evento che ha lasciato il pubblico con il cuore colmo di emozioni e riflessioni profonde.
(Calogero La Vecchia)