Palma di Montechiaro, sfregia il marito con l’acido, la donna in aula: “Volevo vendicarmi, molestava mia figlia”
“Da un po’ di tempo da quando ha iniziato a molestare mia figlia ho pensato soltanto a vendicarmi e per questo motivo l’ho aggredito con l’acido.” Lo ha detto questa mattina in aula, la badante cinquantenne di Palma di Montechiaro, Silvana Sfortuna, accusata d’aver sfregiato il marito quarantottenne, rimasto gravemente ustionato in varie parti del corpo, così come inizialmente anche d’aver finto d’essere stata lei la vittima dell’aggressione. La palmese è indagata per le ipotesi di reato di calunnia e lesioni personali con sfregio permanente al viso. L’ex marito della donna, rimasto per settimane in ospedale in gravi condizioni, si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Calogero Sferrazza. Il processo è in corso davanti il gup del tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli. L’episodio risale al 5 dicembre. La donna aveva raccontato di essere fuggita in una struttura protetta dopo avere subito violenze e maltrattamenti insieme alla figlia nata da un precedente matrimonio. Assistita dall’avvocato Giuseppe Vinciguerra, avrebbe tentato di spiegare i motivi che l’hanno spinta a mettere in atto il gravissimo gesto. Sicuramente si è trattato di un’azione preparata con cura. La bottiglietta di acido sarebbe stata acquistata dall’imputata in un negozio gestito da cinesi. E’ bastato poco ai poliziotti della squadra Mobile di Agrigento che quella messa in atto dalla palmese era semplicemente una messinscena. “Una vicenda triste, la situazione appariva poco chiara fin dal principio, perché io non ho mai visto una donna aggredita con l’acido che ha lesioni limitate e superficiali e l’aggressore viceversa fisicamente distrutto”, le parole pronunciate all’epoca del fatto dal procuratore Giovanni Di Leo nel corso dell’incontro con i giornalisti. La svolta è avvenuta grazie alle intercettazioni e gli accertamenti svolti dalla Scientifica. L’uomo rimasto ustionato in maniera grave alle mani, al volto e al collo, è stato ricoverato per tanto tempo al Centro grandi ustioni dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania.