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Canicattì, riprendono a circolare le autobotti: quelle autorizzate da Aica. 

Una giornata estenuante quella del 25 giugno a Canicattì. Incontri, riunioni ma soprattutto tensioni. Alla fine il risultato che tutti speravano è stato ottenuto: le autobotti convenzionate con Aica già ieri sera hanno ripreso a circolare per le vie di Canicattì. E’ il frutto di un vertice che si è tenuto in municipio convocato dal sindaco Vincenzo Corbo in fretta e furia, concluso dopo che lo stesso capo dell’amministrazione comunale aveva avuto un incontro in mattinata al Genio Civile di Agrigento. Le autobotti autorizzate da Aica hanno ripreso a rifornire la città iniziando dalle strutture definite sensibili e che hanno maggiormente bisogno come ad esempio: case di riposo per anziani, case famiglia, comunità dove alloggiano minori o persone affette da disturbi mentali. Oggi, 26 giugno, la distribuzione di acqua sarà estesa alle famiglie che hanno già una richiesta approvata da Aica. Bisogna ricordare che le autobotti convenzionate con Aica  possono rifornire esclusivamente le abitazioni che hanno un regolare contratto con Aica o che manifestino la volontà di stipularlo. Sempre oggi però dovrebbero esserci ulteriori novità per quanto riguarda la ripresa dell’attività delle autobotti che operano nel territorio comunale di Canicattì. Questo avviene mentre le analisi  hanno finalmente confermato che l’acqua che arriva dal Fanaco non è più inquinata e che i parametri sono nella norma. Corbo quindi a breve dovrebbe revocare la sua ordinanza con la quale vietava l’utilizzo per usi potabili dell’acqua sull’intero territorio comunale. Una situazione quella che si era venuta a creare a Canicattì che aveva creato parecchie tensioni per l’intera giornata con gente esasperata rimasta senza una goccia d’acqua a caccia di notizie.  Adesso, grazie alla mediazione del sindaco Vincenzo Corbo sembra che tutto debba avviarsi alla normalità  nel giro di qualche giorno. Il primo risultato comunque  è stato raggiunto quando sembrava che tutto dovesse concludersi in un nulla di fatto.

Carmelo Vella

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