A Canicattì determinazione, passione e tanta voglia di fare sono le parole chiave che hanno visto nascere e crescere “Pasticceria Termini”, l’impresa di una donna, Maria Diana, che con tanto sacrificio e impegno ha raggiunto importanti risultati. Pino Barbara ha intervistato Maria Diana che illustra cosa sono le donne delle De.Co.
Maria Diana è un’imprenditrice siciliana nel settore del food, nasce a Canicattì e fin da giovane sogna di diventare avvocato, purtroppo la sua volontà si scontra con la realtà di un paese e di un padre ancora legati a concetti antichi che decide di sconfiggere sperando di andare all’università, cosa che purtroppo non accadrà per volontà della famiglia per cui Maria decide di chiudere i ponti con gli studi che verranno ripresi in seguito.
Maria Diana si sposa appena raggiunta la maggiore età e con il marito decidono di partire per il viaggio di nozze a New York, dove da anni risiedono i cugini che emigrati negli anni ’50, con duro lavoro hanno creato diverse pasticcerie e all’arrivo dei giovani neosposi propongono loro di fermarsi negli Stati Uniti per aiutarli nei negozi, visto anche il lavoro precario del marito. Maria e il marito sono tentati di fermarsi, ma poi prevale il richiamo di casa, come afferma lei stessa “Ero a New York in viaggio di nozze, non per fermarmi…”.
Al ritorno in paese, Diana e suo marito, cercano di replicare il lavoro dei cugini a New York, ma il problema della mentalità antica del paese e dei suoi abitanti persisteva, motivo per cui Maria prende l’importante decisione di partire di nuovo per New York.
Quattro anni di lavoro, di apprendistato, di assimilazione di una attività che non era quella famigliare, con un figlio di sedici mesi appresso, ma il desiderio di tornare a casa era troppo forte. Con l’aiuto dei suoceri, che mettono a disposizione un magazzino, Maria e il marito aprono un laboratorio di pasticceri vicino alle scuole dove i ragazzi, si sa, prima di andare a scuola fanno la prima colazione e poi magari la merenda a metà mattinata… perché allora non rifornire i bar del paese di cornetti freschi? Così in poco tempo, forse attratti dal profumo dei cornetti, il laboratorio diviene meta di tutti gli studenti, tanto che alle sette del mattino sono già pronte seicento brioches appena sfornate. Questo vuol dire che nel cuore della notte la pasticceria deve produrre come in orario di punta.
Il sacrificio del duro lavoro, giorno e parte della notte compresa, serve a pagare le rate dei macchinari acquistati “grazie anche alla fiducia di alcune aziende che hanno creduto in noi”, racconta Maria.
L’attività è partita subito bene. “La mia fortuna è che nel paese si era diffusa la voce che ero stata in America e avevo portato le specialità americane” e il laboratorio, grazie all’esperienza americana, precorre i tempi e la moda proponendo sia torte ‘esotiche’ che pasticceria mignon. Il lavoro di Maria rappresenta in quel momento una novità nel panorama dei dolci siciliani, specialità dalla tradizione consolidata. Interessante notare come in questo lavoro sia presente un’importante visione del mercato e l’innovazione.
Dopo un anno di duro lavoro il laboratorio si espande e con l’acquisizione di un magazzino nel centro del paese viene aperta la prima pasticceria con negozio. L’attività prosegue dal 1994 al 2010 fino a quando, due anni dopo, nel 2012 viene aperta una seconda pasticceria con annesso bar, molto più spaziosa della prima. Maria in quegli anni si dedica non solo ai due negozi, ma si lancia nella cucina organizzando catering per compleanni, feste, matrimoni. Nonostante gli impegni da imprenditrice e madre, nel tempo libero, si dedica a corsi di aggiornamento come, ad esempio, uno sul cioccolato a Torino e sulle novità nella preparazione dei suoi prodotti.
Nell’estate del 2014, Maria e il marito, si recano con la famiglia in Svizzera a visitare un’amica siciliana e la prima cosa che colpisce Maria è la presenza in vendita sul banco del bar dei classici arancini di riso siciliani.
“L’ho assaggiato e non ho potuto fare a meno di buttarlo tanto era cattivo” racconta, e rivolta all’amica l’apostrofa: “Ma che schifezza vendi? Così fai cattiva figura tu e fai fare cattiva figura anche alla Sicilia!”
Maria racconta che l’amica da diverso tempo comprava questi prodotti da un rappresentante di prodotti tipici siciliani e pugliesi in quanto non era in grado di cucinare lei stessa gli arancini, così si fa accompagnare a comprare gli ingredienti e li ha preparati lei stessa creandone duecento sviluppando nelle sue mani un vero e proprio business.
Dopo il divorzio al marito, nel momento più difficile, arriva la chiamata del rappresentante che insiste perché Maria produca per la sua ditta i ‘famosi’ arancini con determinate caratteristiche in termini di proteine, grassi, peso… Maria afferma “Io non so come fare con l’export, il confezionamento, le spedizioni…”, nonostante questo, era un’opportunità da non perdere: “L’ho vista come una svolta nella qualità di vita. Perché questo è un lavoro un po’ diverso”.
Consapevole di non riuscire a dedicarsi a tutto, con coraggio, prende la decisione di effettuare un cambiamento radicale della sua attività e con convinzione e la determinazione, che contraddistingue il suo carattere, l’imprenditrice accetta la sfida e si butta nella nuova attività. Si iscrive a un corso sull’internazionalizzazione, si informa sull’export e acquista un abbattitore per essere pronta a produrre e surgelare gli arancini appena cucinati. I primi campioni prodotti sono destinati all’azienda che l’ha indotta alla nuova attività con tutte le difficoltà del caso, ma una volta pronta, Maria, fa stampare i cataloghi dei suoi prodotti e con questi partecipa a fiere e organizza incontri in giro per l’Italia: “Ho affittato una sala/ show room a Bari e ho invitato tutti i possibili clienti di quella zona, e così ho fatto in tutta Italia”.
Quando si è sentita sicura non solo dei suoi prodotti ma di tutta la catena di distribuzione, ha lasciato la pasticceria e si è buttata anima e corpo nella nuova attività di produzione e vendita di prodotti tipici: arancini in primis ma anche panelle 25 quindi dolci della pasticceria siciliana come i biscotti di mandorle, quadrelli, ecc.
L’azienda, inoltre, si lancia a nuove avventure come la creazione di una panella con farina di cece rosso, per le sue capacità organolettiche e nutritive, unito ai classici ingredienti (acqua, prezzemolo e sale), modificando la tecnica e abbellendola. Le panelle vengono fatte raffreddare e tagliate in rettangoli che vengono abbattuti, inseriti in confezioni, con le informazioni dei valori nutrizionali, di preparazione, conservazione del prodotto ed infine venduti in lotti.
Oggi il laboratorio di Maria Diana produce circa l’80% surgelato e 20% pasticceria. Ad occuparsi delle torte è la figlia di 26 anni, che segue anche l’amministrazione, mentre il figlio, che oggi ha 36 anni, lavora in azienda con la madre e gestisce il reparto del ‘salato’.
Oggi Pasticceria Termini è una realtà che in 31 anni dalla costituzione ha integrato diverse attività nell’ambito del food: la pasticceria, la produzione di una linea di surgelati, il catering (oggi abbandonato) e, dal periodo del lockdown dovuto alla pandemia, la produzione e distribuzione di granite siciliane. Anche quest’ultima attività nata nel periodo della chiusura forzata dimostra l’intraprendenza di Maria: visto che la gente non poteva uscire e, successivamente, riunirsi, l’idea è stata quella di noleggiare un furgone e cominciare a distribuire in paese e nei paesi limitrofi le granite per i bar che a loro volta organizzavano la delivery. Alla fine del periodo del lockdown l’attività ha talmente preso piede che il furgone è stato acquistato e rifornito con tutti i prodotti, surgelati e di pasticceria, dell’azienda.
“No. Sono l’unica imprenditrice del paese. Ci sono donne che aiutano i mariti; nel mio caso, benché l’azienda sia stata fondata da me e mio marito, ormai dal 2004 è gestita solo da me. Sono conosciuta in paese come ‘Maria la coraggiosa’ e qualcosa vorrà ben dire!”, afferma Maria riguardo l’essere imprenditrice e donna.
Di recente, Maria Diana, in quanto donna e fondatrice della rinomata “Pasticceria Termini” a Canicattì, è stata onorata come l’unica siciliana inserita nel volume “La prima pietra, imprenditori si nasce, imprenditori si diventa”, un tributo alle eccellenze italiane, consegnatole dal presidente nazionale di Conflavoro, durante una cerimonia a Roma. L’impegno e la dedizione di Maria Diana hanno portato la “Pasticceria Termini” a diventare un brand di stampo internazionale nel settore dell’alta pasticceria e gastronomia.
( Sicilia da Gustare)