I carabinieri del Comando provinciale di Agrigento hanno arrestato tre persone con le accuse di estorsione, violenza privata, rapina, danneggiamento e violazione di domicilio. “Stamo acchianannu che ti scannamu”. Avrebbero minacciato di morte una coppia di coniugi agrigentini con lo scopo di fargli abbandonare l’abitazione in cui vivono per impossessarsi dell’immobile. In carcere è finito Gabriele Minio, 35 anni, di Agrigento, domiciliato a Raffadali. Ai domiciliari, invece, Giuseppe Casà, 28 anni, e Samuel Donzì, 25 anni, entrambi di Agrigento. Una quarta persona, un minorenne, è indagato a piede libero. A firmare l’ordinanza di custodia cautelare è stato il gip Micaela Raimondo. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Alessia Battaglia. La vicenda risale al mese di maggio scorso e ruota attorno ad un appartamento a Raffadali abitato da due coniugi e dai figli minorenni. Minio, vicino di casa della coppia, avrebbe voluto impossessarsene. Marito e moglie, nel giro di poche settimane, sarebbero stati insultati e minacciati. I tre indagati si sarebbero resi responsabili di più tentativi di effrazione della porta d’ingresso e in un’occasione avrebbero esploso dei colpi di pistola contro l’immobile dei due coniugi. “Chiama tuo marito.. u capisci ca ti sparo..chiama tuo marito che lo ammazziamo..”. La coppia ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine prima di ritirare la querela, probabilmente, per paura di ritorsioni. L’attività investigativa ha portato agli arresti eseguiti nel pomeriggio di sabato. I tre indagati sono difesi dagli avvocati Fabio Inglima Modica, Salvatore Cusumano e Teresa Alba Raguccia. Nelle prossime ore compariranno davanti il giudice per le indagini preliminari per gli interrogatori di garanzia.
Articoli Simili
Controlla anche
Chiudi