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Agrigento, 50enne accusato di omissione di soccorso: L’amico muore per edema cerebrale

Un cinquantenne di Agrigento, è accusato di omissione di soccorso aggravata da morte, e’ ritenuto responsabile di aver provocato la morte di un amico, con il quale si trovava in compagnia per svolgere insieme a lui l’attività di consegne di bombole del gas per conto di una ditta. Nel corso del viaggio, la vittima, cominciò a manifestare sintomi di un grave malessere, accompagnato da vomito, capogiri e infine perdita di conoscenza, sino al decesso per edema cerebrale. Il Tribunale di Agrigento, in primo grado, aveva condannato l’imputato a due anni e sei mesi di reclusione e al pagamento di una provvisionale di diecimila euro a favore di ciascuna parte civile costituita da moglie e figlie. La difesa, affidata all’avvocato Monica Malogioglio, ha sempre sostenuto l’innocenza del proprio assistito. La vicenda adesso è approvata davanti ai giudici della Corte di Appello di Palermo. Il cinquantenne, stando all’accusa, avrebbe omesso di prestare i soccorsi necessari limitandosi a trasportarlo a casa dai familiari e andando immediatamente via per non voler problemi, così da provocarne il decesso per edema celebrale come accertato dal successivo ricovero ospedaliero, quando per la vittima non ci fu più nulla da fare. Il difensore ha ribadito come i sintomi inizialmente riportati dall’amico fossero in realtà generici e in forme assolutamente non allarmanti. E il medico in servizio al pronto soccorso, al momento del ricovero in ospedale aveva formulato diverse ipotesi diagnostiche evidenziando un possibile abuso alcolico. Solo una Tac eseguita due giorni dopo il ricovero accertò l’edema cerebrale. La Corte di Appello ha rinviato il processo al 13 novembre.

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