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Cocaina sull’asse Calabria-Sicilia, operazione “Devozione”: Indagato 36enne di Canicattì 

C’è anche un canicattinese tra gli indagati dell’operazione “Devozione” che ha bloccato un intenso traffico di cocaina sull’asse Calabria-Sicilia grazie a indagini della Squadra mobile della Questura di Catania. Infatti, oggi, circa 100 agenti di Polizia hanno eseguito un’ordinanza con cui il Gip di Catania, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, ha disposto misure cautelari personali nei confronti di 13 indagati. I reati ipotizzati, a vario titolo e con differenti profili di responsabilità, sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, detenzione e porto di armi da fuoco e spaccio di droga. Tra i destinatari della misura cautelare non c’è Stefano Nicosia, 36 anni di Canicattì accusato, in concorso con altre tre indagati catanesi, di aver acquistato e comunque riceveva, diverse rilevanti quantità di  cocaina (una delle quali per l’importo di oltre 74.000,00 euro), alcune delle quali consegnategli al fine di metterla in commercio.

Per Nicosia, la Procura distrettuale di Catania aveva chiesto l’arresto ma il Gip del Tribunale di Catania ha ritenuto di non accogliere la richiesta soprattutto per mancanza del requisito della attualità dell’esigenza cautelare dato che i fatti contestati risalgono a settembre e ottobre del 2020. Il Gip specifica: Stefano Nicosia veniva compiutamente identificato dalla P.G. delegata attraverso la lettura coordinata delle video riprese e dei colloqui intercettati che ne hanno consentito il pieno riconoscimento. I principali episodi sono descritti così: Alle ore 17: 15 Nicosia raggiungeva l’abitazione di via Beata Giovanna Jugan; è altamente probabile che quest’ultimo acquistava cocaina e la occultava all ‘interno di uno zaino di colore nero. A riscontro della consegna, tre giorni dopo la supposta cessione Nicosia consegnava una somma di denaro pari ad euro 12.500 a saldo parziale della cocaina ritirata; peraltro le videoriprese immortalavano Nicosia nel frangente in cui estraeva, dalla tasca posteriore dei jeans, un involucro trasparente contenente le banconote.

NICOSIA riferiva agli interlocutori dell’ entusiasmo che riscontrava nei suoi acquirenti circa la qualità della sostanza stupefacente acquistata.

Giorno 16.9.2020 – provincia di Agrigento Il corriere dell’associazione, Sedici Francesco, raggiungeva l’acquirente Stefano Nicosia in provincia di Agrigento; nella circostanza, questi riceveva, verosimilmente circa 2 kg. di cocaina; la quantità si desume dall’importo corrisposto dal predetto, pari a circa 74.000,00 euro. Ultimata la consegna, Sedici rientrava in territorio catanese e confermava ai due capi l’esito della cessione; in merito riferiva dell’inadempienza di Nicosia, questo infatti corrispondeva solo una parte dei 74.500 euro dovuti. Giorno 21.9.2020 – via Beata Giovanna Jugan: alle ore 20:40 Nicosia raggiungeva l’abitazione di un indagato e corrispondeva una somma a saldo parziale del pregresso debito; dalla conversazione emerge che, nella circostanza, Nicosia consegnava una somma totale pari ad euro 41.500, ringraziando l’indagato per la comprensione.

Giorno 30.9.2020 – via Beata Giovanna Jugan: Nicosia raggiungeva l’abitazione di via Beata Giovanna Jugan e consegnava a due calabresi una somma di denaro pari ad euro 19.000; i predetti si confrontavano sull’ entità delle somme ancora dovute da Nicosia (circa euro 18.700). Giorno 16.10.2020 via Beata Giovanna Jugan: Il sistema di localizzazione satellitare istallato nell’autovettura Citroen C3, in uso ad un indagato, registrava verosimilmente un incontro tra questo e Nicosia. Il veicolo, infatti, raggiungeva Naro – nei pressi dell’azienda agricola di Stefano Nicosia – e ivi sostava per soli quattro minuti.

Conclusione: Gli elementi sin qui raccolti comportano gravità indiziaria in ordine al coinvolgimento di Stefano Nicosia in diversi episodi di programmato trasporto di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Tenendo in considerazione il pregresso stato di incensuratezza, data la circostanza che a lui sono contestati solo una serie di reati afferenti all’acquisto/detenzione/trasporto di stupefacenti fino all’autunno del 2020, deve escludersi l’attualità dell’esigenza cautelare.

DETTAGLI OPERAZIONE DEVOZIONE E NOMI ARRESTATI: 

L’indagine, supportata da presidi tecnici (intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche e videoregistrazioni), ha consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico di cocaina sull’asse Calabria-Sicilia.

Le attività hanno interessato inizialmente il gruppo capeggiato da SCILIO Carmelo, inteso “aricchiazza,soggetto considerato tra i più noti trafficanti di cocaina operanti in questo capoluogo.

In particolare, è stato possibile risalire al fornitore di cocaina del citato trafficante, che sarebbe stato individuato nel calabrese CIDONI Bruno che da anni sarebbe in affari con gruppi criminali catanesi e che da tempo si era stabilito nella città di Catania avendo la propria base operativa nel rione di San Giovanni Galermo.

Le indagini si sono concentrate quindi proprio sulla figura di CIDONI Bruno, il quale avrebbe gestito un vasto traffico di cocaina dalla Calabria, avendo i suoi principali collaboratori nei corregionali PEZZANO Antonio e ZANGARI Pasquale e nei catanesi VITALE Santo, SEDICI Pietro, ADDAMO Giuseppe, RIBERA Angelo e SEDICI Francesco. Quest’ultimo sarebbe stato stabilmente impiegato come corriere durante i molteplici trasporti di ingenti partite di cocaina dalla Calabria a questo capoluogo tramite l’utilizzo di autovetture dotate di appositi vani occulti. 

L’azione investigativa, oltre a permettere la ricostruzione della struttura interna del sodalizio ritenuto capeggiato da CIDONI Bruno, ha consentito di documentare, in poco meno di sei mesi, ben 20 trasporti e consegne di ingenti quantitativi di stupefacente che sarebbero state effettuate dall’associazione criminale a numerosi pregiudicati catanesi, alcuni dei quali ritenuti legati a vari clan mafiosi del capoluogo.

Nel corso dell’attività di indagine sono stati, inoltre, effettuati diversi sequestri di sostanze stupefacenti (complessivamente, 11 Kg. di cocaina) e armi (sequestro di pistola revolver calibro 38 special con matricola abrasa e relativo munizionamento).

É stata altresì rinvenuta la somma di euro 90.300,00 in contanti, murata in una parete dell’abitazione del CIDONI Bruno.

Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal G.I.P., dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.  

Per le vaste ed articolate attività dinamiche sul territorio finalizzate al rintraccio e cattura dei destinatari delle misure cautelari emesse, la Squadra Mobile della Questura di Catania si è avvalsa della collaborazione degli omologhi organi investigativi di Reggio Calabria e Siracusa ed è stata, inoltre, coadiuvata dal Servizio Centrale Operativo, agendo sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che ha inviato diversi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine. 

È stato altresì coinvolto personale della locale Questura e delle sue articolazioni periferiche nonché di unità specializzate del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica.

A taluni dei destinatari del provvedimento restrittivo di cui all’odierna operazione antidroga già ristretti per altra causa, la misura è stata notificata presso i vari istituti che li ospitano. 

I NOMI DEGLI ARRESTATI

  1.   ADDAMO Giuseppe (cl. 1979);
  2. CIDONI Bruno (cl. 1974);
  3. GAROZZO Luigi Danilo (cl. 1993);
  4. GUELI Gino (cl. 1989);
  5. MANNINO Francesco (cl. 1987);
  6. PEZZANO Antonio (cl. 1992);
  7. RIBERA Angelo (cl. 1987);
  8. SCILIO Carmelo (cl. 1974); 
  9. SEDICI Francesco (cl. 1971);
  10. SEDICI Pietro (cl. 1990);
  11. TORRISI Salvatore (cl. 1963);
  12. VITALE Santo (cl. 1964);
  13. ZANGARI Pasquale (cl. 1969).
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