Per la morte di Graziella Ferrante, 62 anni di Canicattì, avvenuta il 15 novembre scorso dopo essere stata dimessa dall’ospedale “Barone Lombardo”, i familiari dopo aver presentato un esposto per accertare eventuali responsabilità mediche, ora si sono costituiti parte civile, attraverso i loro legali Calogero Li Calzi e Luigi Reale. I legali hanno chiesto l’autorizzazione a citare il responsabile civile dell’Asp di Agrigento e il gup, accogliendo l’istanza, ha rinviato al prossimo 9 luglio. Imputato di omicidio colposo è Pasqualino Borsellino, 62 anni, medico del pronto soccorso, difeso dall’avvocato Giovanni Di Caro. La donna è morta undici ore dopo essere stata dimessa dal presidio ospedaliero, dove si era recata accusando un forte dolore all’emitorace con irradiazione alla spalla. Secondo quanto emerso dall’autopsia, la paziente sarebbe morta per infarto miocardico acuto associato a danno ischemico. I sintomi accusati, secondo la Procura di Agrigento, avrebbero dovuto mettere in allarme il medico. La donna, invece, fu dimessa in codice verde.
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