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Lampedusa: Naufraghi trasportati morti, la procura di Agrigento dispone dodici autopsie

11 i cadaveri, fra cui quelli di alcuni bambini, che a bordo della Geo Barents sono stati trasbordati su una motovedetta della guardia costiera. La Capitaneria di Lampedusa ha già rappresentato all’Italian maritime rescue coordination center di Roma le “criticità” legate alla gestione di così tanti cadaveri su Lampedusa. Nella piccola camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana c’è già il feretro della neonata di 5 mesi, figlia di guineani, che è stata trovata morta quando la nave Humanity1 della ong tedesca Sos Humanity ha soccorso il barchino. Il cadavere era stato sbarcato a Lampedusa il 29 maggio scorso assieme alla mamma della piccola, una diciannovenne, e alla sorellina di 2 anni. La prefettura di Agrigento ha già attivato entrambe le ditte di pompe funebri che sul molo Favarolo faranno trovare le 11 bare. E in contemporanea il prefetto Filippo Romano ha iniziato a cercare posti nei cimiteri della provincia. Nell’attesa dell’apertura del cimitero islamico di Palma di Montechiaro, ancora una volta, il prefetto sta cercando disponibilità da parte dei sindaci dell’agrigentino per dare sepoltura agli 11 feretri. 

Il procuratore di Agrigento Giovanni Di Leo evidenzia però in una nota “le plurime criticità di ordine normativo, umanitario e costituzionale sul soccorso in mare”. “Alla nave Ong – osserva Di Leo – è stato dato, secondo quanto comunicato dalla Polizia Giudiziaria, come porto di sbarco quello di Genova. Alla Procura di Agrigento, per i fatti commessi in acque internazionali finirebbe in questo modo per essere attribuita la giurisdizione sul caso, in relazione alla destinazione delle salme recuperate in mare aperto, che in quanto vittime del reato di favoreggiamento di immigrazione
clandestina, realizzerebbero i presupposti per affermare giurisdizione e competenza sul caso”. Il procuratore evidenzia tuttavia che “ogni accertamento sul caso medesimo tuttavia, dovrebbe attendere l’arrivo nel porto di Genova di tutte le persone informate (equipaggio, persone salvate ecc..), ed essere svolto ovviamente con delega a quella Autorità giudiziaria o alle forze di polizia. Allo stesso modo, la Procura di Genova,
qualora volesse ritenere la propria competenza sul caso, dovrebbe svolgere gli accertamenti urgenti sulle salme sbarcate a Lampedusa, avviandoli dopo diversi giorni dal loro trasferimento a terra, e verosimile tumulazione”. Di Leo sottolinea inoltre che “l’isola di Lampedusa non è attrezzata
per la conservazione di un così alto numero di cadaveri. Anche in questo caso, pertanto, non si comprende la scelta operata di farli sbarcare a Lampedusa anziché, ad esempio a Porto Empedocle, dove l’attracco della nave eviterebbe un trasbordo in mare”. “L’applicazione della legge penale, gli accertamenti previsti dal codice di procedura come obbligatori, la determinazione stessa della giurisdizione e della stessa competenza penale –
conclude il Procuratore – non può, secondo Costituzione, essere rimessa a decisioni discrezionali dell’Autorità politico-amministrativa, ma soltanto alla legge stessa”.

La procura di Agrigento ha disposto, per i cadaveri ripescati in acque Sar libiche dalle ong Geo Barents e Ocean Viking, le autopsie. Saranno dunque effettuate su dodici delle 13 salme che, su disposizione della prefettura di Agrigento verranno portate alla camera mortuaria dell’ospedale San Giovanni di Dio. È necessario accertare come i 12 migranti siano morti.

Soltanto a conclusione di esami e accertamenti, le bare potranno essere trasferite nei cimiteri comunali che, su richiesta del prefetto Filippo Romano, hanno dato disponibilità di posti per la sepoltura. Sei andranno in provincia di Enna, due in quella di Caltanissetta, una in provincia di Trapani e gli altri 4 cadaveri resteranno nell’Agrigentino. La prefettura, per l’intera giornata di ieri, è stata impegnata a trovare posti disponibili, coinvolgendo anche i sindaci di province diverse.

Le tredici salme sono state imbarcate sul traghetto di linea che da Lampedusa giungerà in serata a Porto Empedocle. Oltre alle 11 recuperate l’altro ieri dalla nave ong Geo Barents di Medici senza frontiere e sistemate da ieri pomeriggio, nella sede dell’area marina protetta, verrà subito trasferito il cadavere che ieri è stato issato a bordo dall’Ocean Viking e trasbordato su una motovedetta della guardia costiera che lo ha portato sulla maggiore delle isole Pelagie. Sul traghetto di linea verrà imbarcata anche la piccola bara bianca, fino ad ora sistemata nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, della neonata di 5 mesi, figlia di guineani, che è stata trovata morta quando la nave Humanity1 della ong tedesca Sos Humanity ha soccorso il barchino. Il cadavere – assieme alla mamma, una diciannovenne, e alla sorellina di 2 anni – sono stati sbarcati il 29 maggio a Lampedusa. La piccola, stando a quanto è stato accertato in sede di ispezione cadaverica, è morta per malnutrizione.

Nel frattempo, proseguono gli sbarchi di migranti a Lampedusa. In 74 sono stati soccorsi durante la notte al largo dell’isola. Fra loro pure 20 egiziani, pakistani e siriani salvati dalla nave ong Sea Punk1 e trasbordati su una motovedetta della guardia costiera che, dopo mezzanotte, li ha sbarcati sul molo Favaloro. Due di loro sono stati portati al poliambulatorio: uno, in particolare, aveva delle ustioni. Sull’altro barcone di 10 metri, partito secondo la versione dei migranti da Homs, in Libia, c’erano invece 54 bengalesi, egiziani e siriani. Il natante è stato avvistato e soccorso da una motovedetta della guardia di finanza. Ieri, sull’isola, ci sono stati 8 sbarchi per un totale di 420 persone. All’hotspot di contrada Imbriacola, dopo il trasferimento di 200 migranti con il traghetto di linea arrivato all’alba a Porto Empedocle, ci sono 458 ospiti. Per 300 è stato disposto lo spostamento con il traghetto sul quale sono stati imbarcati i 13 cadaveri.

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