Ad Agrigento, tantissime persone, sono scese in piazza per partecipare al corteo #Vogliamolacqua, una marcia di protesta per la drammatica crisi idrica che sta attraversando l’intera provincia di Agrigento. Il corteo ha attraversato la via Atenea per fermarsi davanti il Municipio. In testa al corteo anche l’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano.
Agrigento che da sessanta anni convive con il razionamento dell’acqua sta vivendo giorni drammatici per i turni di poche ore anche ogni dieci giorni. Persino le vasche supercapienti di cui ormai tutti – o quasi – si sono dotati non sono più sufficienti. Una situazione insostenibile per i commercianti, gli albergatori e i cittadini. A maggior ragione tenuto conto che nel 2025 Agrigento sarà Capitale italiana della Cultura. La crisi idrica sta anche mettendo a rischio il turismo con molti B&B che sono in difficoltà.
La manifestazione è stata promossa dai cittadini di Agrigento e da Cartello Sociale Agrigento; Satira Agrigentina; Agrigento in Comune; Legambiente Agrigento Circolo Rabat; Mareamico Delegazione di Agrigento; Agrigento Punto e a Capo; Confesercenti Agrigento; Confcommercio Agrigento, Assoturismo Agrigento; Assohotel Agrigento; Fiepet Agrigento; CNA Agrigento; Comitato di Quartiere Fontanelle Insieme; Codacons; Movimento Mani Libere; Movimento Il Centro Storico di Agrigento; Associazione Titano, A Testa Alta, Centro Studi De Gasperi; Comitato Civico Cantavenera; Ethikos APS e Konsumer Agrigento.
«Il tragico problema dell’acqua riguarda tutti noi e noi manifestiamo soprattutto per anziani e chi oggi non può essere qui. L’Amministrazione si è assunta la responsabilità di comunicare la data entro la quale risponderà al documento che è stato presentato» ha dichiarato Alfonso Cartannilica, che gestisce le pagine social di Satira Agrigentina e che è tra i promotori dell’iniziativa. «Agrigento patisce la sete e il governo regionale non ha mosso un dito – ha accusato il segretario provinciale della Cgil Alfonso Buscemi – Chiediamo che il sindaco si faccia promotore di questa grande protesta e chieda soldi alla protezione civile che deve intervenire immediatamente con il dissalatore. Si metta una pezza ai ritardi della politica e dopo l’estate cominciamo i lavori per le reti idriche della provincia».
Al termine una delegazione è stata ricevuta dal sindaco Franco Micciché al quale è stato consegnato un documento con l’elenco delle rivendicazioni.