Nelle prime ore di questa mattina i Carabinieri del ROS, coadiuvati nella fase operativa da personale dei Comandi Provinciali Carabinieri di Enna, Caltanissetta, Catania e Brescia, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa nel corso delle indagini preliminari dal GIP del Tribunale di Caltanissetta – su richiesta della Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di 15 persone, gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e al traffico di sostanze stupefacenti del tipo marijuana e hashish aggravata dalla disponibilità di armi.
Tra di essi tre sono indagati anche per il reato di intestazione fittizia di beni al fine di eludere la normativa sulle misure di prevenzione, mentre uno dei tre per un ulteriore reato riferito ad un’autonoma disponibilità di armi e munizioni.
L’ordinanza cautelare è stata eseguita altresì nei confronti di altri due soggetti, gravemente indiziati unicamente del delitto di cui all’art. 73 d.p.r. 309/90.
Gli indagati sono tutti destinatari della misura cautelare in carcere, tranne due soggetti, sottoposti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Nel medesimo contesto investigativo, la Procura della Repubblica DDA di Caltanissetta ha emesso decreti di perquisizione da effettuarsi in Germania tramite Ordine di Indagine Europeo a carico di due soggetti, residenti a Colonia ed eseguiti dalla Polizia Criminale di Colonia e BKA con la presenza anche di personale del ROS nell’ambito di un’avviata cooperazione internazionale sotto egida EUROPOL. Le attività sono state supportate dalla Rete @ON finanziata dalla Commissione Ue.
L’indagine è la naturale prosecuzione dell‘ incessante impegno della Procura della Repubblica di Caltanissetta e ROS nel contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa della provincia di Enna.
In tale contesto sono state svolte mirate investigazioni volte a riscontrare l’esistenza di un articolato traffico di sostanze stupefacenti provenienti dalla Germania e dirette a Barrafranca, gestito da soggetti barresi emigrati in Germania. In questo contesto, il 4 dicembre 2021 il figlio di uno degli indagati in custodia cautelare veniva arrestato in Baviera proveniente da Colonia e diretto in Sicilia, poiché trovato in possesso di 300 grammi di cocaina. In particolare risaltava che tale figlio manteneva rapporti con l’Italia anche attraverso l’utilizzo di apparati telefonici criptati di cui è stato utilizzatore prima del suo arresto.
Gli approfondimenti investigativi sviluppati attraverso i canali di cooperazione di polizia (EUROPOL) e giudiziaria (EUROJUST) facevano emergere una perdurante stabilità di rapporti tra la comunità di Barrafranca dimorante a Colonia, tra cui spiccano anche soggetti già condannati in via definitiva per associazione mafiosa, e soggetti italiani dediti al traffico di sostanze stupefacenti.
Secondo l’ordinanza del GIP l’ampia piattaforma delle intercettazioni, sostenuta da innumerevoli servizi di osservazione, controllo e pedinamento, forniva gravi indizi circa il collegamento di due degli indagati con posizioni di rilievo con elementi legati alla criminalità organizzata di Catania “Ognina-Picanello”.
Con la collaborazione di un nutrito gruppo di catanesi e con la complicità di una insospettabile intera famiglia di Barrafranca, sarebbe stata approntata una grossa piantagione di Cannabis Indica in serra, con annessa raffineria, per la produzione di Marijuana e Hashish, stupefacente che, il 25 novembre 2022, veniva scoperto e sequestrato insieme ad un ingente numero di armi e munizioni clandestine.
Le attività d’indagine contestuali e successive hanno quindi consentito di delineare l’esistenza di un sodalizio criminale dedito alla produzione, lavorazione e distribuzione interprovinciale della sostanza stupefacente, che aveva la disponibilità di numerose armi oggetto di sequestro. Nel corso delle indagini, sono infatti state rinvenute numerose armi e munizioni clandestine come di seguito indicate:
– n. 1 fucile doppietta a canne mozze con calciolo modificato calibro 12, marca Gamba modello Royal, con matricola abrasa;
– n. 1 pistola calibro 9 marca Star-Sa, fabbricazione spagnola, con matricola abrasa;
– n. 1 pistola senza marca, calibro 9, con matricola abrasa;
– n. 1 pistola marca Beretta modello 70, calibro 7,65, con matricola abrasa;
– n. 1 revolver marca Trada calibro 38, con matricola abrasa;
– n. 1 pistola modello Luger marca Fab 1516, con matricola abrasa;
– n. 1 carabina marca Winchester calibro 22 RL modello 250 avente matricola n. 207026815, non censita in banca dati FF.P.;
– n. 1 carabina ad aria compressa marca Diana di fabbricazione tedesca modello F134T05 Classic, calibro 4,5 e matricola n. 01435201;
– n. 3143 cartucce vario calibro;
– ingente quantitativo di bossoli, ogive e polvere pirica con altro materiale per il
confezionamento di munizionamento di vario calibro.
Questi i nomi degli arrestati: Vincenzo Scaletta, 59 anni di Barrafranca, Alfonso Aleo, 60 anni di Barrafranca, Aurora Chiara Aleo, 30 anni di Barrafranca, Valentina Stella Aleo 35 anni di Barrafranca, Giuseppe Fantauzzo, 59 anni di Barrafranca, Jessica Marotta, 29 anni di Caltanissetta, Benedetto Paternò, 63 anni di Barrafranca, Emanuele Arcidiacono, 28 anni di Catania, Giuseppe Piacente, 24 anni di Catania, Mario Piacente, 30 anni di Catania, Salvatore Riolo, 26 anni, di Catania, Santo Riolo, 42 anni di Catania, Giuseppe Palermo, 43 anni di Caltanissetta, Giuseppe Testa, 36 anni di Barrafranca.
Un’altra persona non è stata arrestata perché al momento irreperibile.