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Strage Altavilla, Esito autopsie: torturati e seviziati. Ecco il racconto choc della figlia 

La conferma della tragedia familiare è arrivata dalle autopsie sui corpi martoriati dei ragazzi. Kevin ed Emanuel sono stati davvero seviziati e torturati, così come emerso dai racconti dei giorni scorsi.

Sui corpi i segni evidenti di bruciature e maltrattamenti di ogni genere ammessi anche dalla 17enne che ha confessato di avere partecipato attivamente alla strage. Per quanto riguarda i resti della mamma si dovranno attendere l’esame del dna e tutta una serie di indagini sulle ossa trovate seppellite e bruciate. 

Le cause esatte della morte saranno invece note dopo esami più approfonditi. “Nulla di più orribile – aveva detto il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, dopo la scoperta della strage di Altavilla – ho visto in tanti anni di carriera”.

E intanto, nella cittadina in provincia di Palermo faranno rientro domani, lunedì 19, le salme di Kevin ed Emanuel. Camera ardente nel plesso comunale Zucchetto, e resterà aperta da mezzogiorno circa, fino alle 20. “Con la certezza di interpretare il profondo sentimento di cordoglio dell’intera Comunità altavillese – ha detto il sindaco Pietro Virga -, ho proclamato, d’intesa con gli altri Amministratori comunali, il lutto cittadino per la giornata di domani 19 febbraio 2024, in cui saranno tumulate le salme di Kevin ed Emmanuel Barreca, tragicamente morti insieme alla madre Antonella Salamone”. Il Comune di Altavilla Milicia si costituirà parte civile nel processo sull’omicidio di Antonella Salamone, dei due figli Kevin ed Emanuel. Lo ha deciso il sindaco Pino Virga.

«È stata una scelta maturata e ponderata – dice il sindaco – ci sono tutti i presupposti, dal danno di immagine per il mio centro oltre che  un vero dolore e smarrimento per quanto successo».

Intanto Miriam la figlia 17enne confessa gli orrori di Altavilla:

«Mia madre è morta recentemente, credo la settimana scorsa. È stata torturata con il phon, con la padella e con la pinza per il camino ed io ho assistito. Eravamo in cucina, mia madre era a terra con il volto in giù, ed erano presenti anche Sabrina, Massimo, Kevin e mio padre. La torturavano a turno, sia Sabrina che Massimo. Le passavano l’asciugacapelli con la massima temperatura in un punto del corpo, con la padella la colpivano sulla schiena. Hanno anche riscaldato la pinza per il camino con il fuoco e gliela hanno messa addosso. Mio padre guardava, io e Kevin eravamo in piedi e ci scambiavamo sguardi, capendo che la cosa non fosse normale».

È il drammatico racconto della ragazza di 17 anni che ha partecipato all’assassinio della madre Antonella Salamone e dei due fratelli Kevin ed Emanuel seviziati e uccisi durante un folle rito di liberazione dal demonio. I delitti sono stati commessi dal padre Giovanni Barreca e da una coppia di amici, Massimo Carandente e Sabrina Fina. La ragazza e i tre adulti, fanatici religiosi, sono in carcere.

«Mia madre mi diceva di chiamare i carabinieri»

«Io infatti ho detto a Kevin che volevo andarmene di casa. – prosegue – Mia madre mi diceva di chiamare i carabinieri, ma io per paura di essere torturata non l’ho fatto. Mentre la torturavano le dicevano che era un demone. Questo fatto è avvenuto qualche giorno fa. Mia madre è morta il 9 febbraio. Sabrina e Massimo mi hanno detto che ha avuto un infarto, mentre si trovava distesa a terra in cucina».

La buca per Antonella scavata dal marito e da Kevin

«La tortura che ho raccontato è stato qualche giorno prima, credo il giorno prima. – spiega – Volevano farla cremare, l’hanno messa su delle tavole di legno e l’hanno portata nella parte sopra la mia casa, un terreno in salita, e l’hanno seppellita lì, precisamente vicino ad una cascina. Hanno scavato la buca con piccone e pala, mio padre li aveva perché ogni tanto scavava buche. La buca l’hanno scavata mio padre e Kevin, e sempre loro l’hanno messa nella buca. Sabrina e Massimo guardavano, e dicevano di portare li tutte le cose di mia madre e metterle nel pozzo. Erano ad esempio tazze da collezione, attrezzi da cucina che dicevano fossero maledetti, alcune bomboniere. Poi hanno coperto e dato fuoco a tutto, compresa mia madre». Questo è avvenuto venerdì, mattina, tempo di fare tutto si è fatto venerdì pomeriggio».

«Dicevano di non vedere un bambino di 5 anni ma un demone»

«La notte tra venerdì e sabato in casa hanno dormito Massimo e Sabrina, io, i miei fratelli e mio padre. Manuel però non era in condizioni da poter essere definito vivo. Questo però già da prima di venerdì. Era nero e con il sangue in faccia. Ho assistito infatti anche alle torture fatte a Manuel, lo torturavano con l’asciugacapelli, gli avevano dato il caffè amaro con una siringa per farlo vomitare. Le torture verso Manuel erano finalizzate a liberarlo dai demoni. Loro dicevano di non vedere un bambino di 5 anni ma un demone». 

«Se non facevo così non ero una figlia di Dio»

«In tutte e tre le occasioni in cui hanno torturato sia mia madre che Manuel, io ho assistito – prosegue – Io non sono mai stata torturata, Kevin solo sabato. Negli ultimi giorni, dopo la morte di mia madre, Sabrina e Massimo sono venuti a dormire da noi. Massimo diceva di avere mal di testa come detto per colpa dei demoni, ha accusato mio fratello Kevin dicendo che era lui. Sabrina intanto mi chiedeva di riportare in vita Manuel, ed ha accusato anche me di essere un demone. Mio fratello a quel punto è stato picchiato da Massimo e Sabrina, poi lo hanno legato con una catena piena di ruggine, cavi e fili e lo hanno messo per terra con la testa su un cuscino accanto al camino». «Mio padre era con loro e nel mentre bloccava Kevin mentre Sabrina e Massimo lo legavano – conclude – lo ho assistito a tutto, poi me ne stavo andando ed hanno iniziato a dire che se facevo così non ero una figlia di Dio. lo ero distrutta, non ho fatto niente. Sono stato costretta ad assistere a tutta la scena. Dopo tutte queste cose, mi hanno messo una benda sugli occhi».

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