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Canicattì, scuole, FdI: Decreto scempio va impugnato, bene il sindaco, consiglieri che si dissociano mossi da ambizioni.

Daniela Marchese Ragona capogruppo FdI al consiglio comunale di Canicattì: In merito al D.A .sul dimensionamento scolastico  che investe  la nostra città, non possiamo che  condividere  nella sostanza  il  comunicato stampa  da parte  del  Sindaco  con cui prende  le  distanze  dal governo regionale  visto che in più sedi, quali le  riunioni presso l‘usp di Argrigento e il tavolo tecnico presso la Provincia Regionale di Agrigento, secondo l’iter procedimentale cristallizzato dalla Circolare Assessoriale si erano stabiliti  e votate indicazioni differenti ma che  l’ Assessore   ha cambiato  in corso  d’ opera, avendo questo  un  principio  ispiratore   che  sfugge  ad una  logica  di buon governo  ma bensì…. ha quasi squisitamente  sapore di prossime  elezioni  europee alle porte. Vogliamo ricordare  come  il nostro partito in più occasioni, in primis presso l ‘Assemblea regionale  in commissione quinta, convocata  con carattere  d’ urgenza e al Senato  poi nel decreto mille  proroghe  ha tentato  di allentare  i tagli alle autonomie  scolastiche  siciliane  portandole  infatti a  75 invece   che  93 salvando così  molti istituti  superiori, vedi Ambrosini  e la scuola  di Licata. Ci associamo  alla  dura  presa  di posizione  politica  da  parte del Sindaco , non capendo poi nei fatti come  un tema che  riguarda la città  tutta  …. viene  strumentalizzato prima  da post   su fb da parte di gruppi consiliari  che dicono che tengono  al bene  della città  e  poi di taluni consiglieri comunali  che  per  ambizioni  antepongono  una questione  delicatissima  per  arrivare  ad obbiettivi talvolta  personali , non volendo entrare  in questioni  che riguardano gli altri partiti politici  sarebbe  auspicabile  da parte di tutti gruppi consiliari   cercare di avere  comportamenti  più responsabili  quando a pagarne  lo scotto  e’ la città. Confidiamo  ancora  in un presa di coscienza  da parte  del governo regionale  a rivedere  con carattere  d’urgenza  tale scempio visto che anche  così  come è fatto il decreto potrà  danneggiare  in futuro un altra  istituzione  scolastica  e si è ravvisato anche   nel merito   caratteri di impugnabilita amministrativa. 

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