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Palma di Montechiaro. Uccise un uomo e ferì i genitori, chiesta assoluzione: Era incapace di intendere e volere

L’imputato va assolto per un vizio totale di mente. La procura di Agrigento, con il sostituto procuratore Maria Barbara Grazia Cifalinò, ha chiesto l’assoluzione di Angelo Incardona, il 45enne di Palma di Montechiaro che lo scorso febbraio prima sparò ai genitori e poi uccise nella piazza del paese un imprenditore. L’uomo, secondo quanto emerso da una perizia effettuata dallo psichiatra Armando Inguaggiato, è totalmente incapace di intendere e volere. L’imputato è accusato di omicidio, lesioni personali e porto illegale di arma clandestina. L’uomo, il 10 febbraio dello scorso anno, ha prima sparato ai genitori con una pistola Beretta 92 FS con matricola abrasa e poi, uscito di casa, ha ucciso l’imprenditore Lillo Saito, 65enne socio dell’impresa di gelati “il Gattopardo”. La vittima è stata raggiunta in piazza Provenzani dal killer che, a distanza ravvicinata mentre l’uomo si trovava in auto, avrebbe esploso quattro colpi di pistola, uno dei quali lo ha raggiunto alla testa. Incardona sarebbe poi tornato a casa e raccontando tutto alla moglie che lo ha convinto a costituirsi e lo ha accompagnato al Comando provinciale dei carabinieri di Agrigento. Il 45enne, che ha precedenti per tentato omicidio, porto e detenzione abusiva di armi, davanti all’ex procuratore Patronaggio, aveva confessato di aver ucciso l’imprenditore Saito di aver sparato ai genitori “per dar loro una lezione” in quanto sarebbero responsabili di averlo preso per “infame” dicendo che era sul punto di pentirsi. Un racconto che non ha mai convinto del tutto gli inquirenti. 

Adesso, con il processo in corso di svolgimento davanti ai giudici della Corte d’Assise del Tribunale di Agrigento alle battute finali, il 45enne potrebbe essere assolto e, in linea del tutto teorica, scarcerato senza alcun provvedimento. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Calogero Li Calzi, si è associato alla richiesta del magistrato.

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