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Canicattì. Violazione di domicilio, furto in abitazione e minaccia: Due assoluzioni 

Concluso tra assoluzione, estinzione di reato e remissione di querela il processo penale definito oggi dal Tribunale monocratico di Agrigento a carico di due soggetti di Canicattì, D.B.G. e S.G., accusati di violazione di domicilio, furto in abitazione e minaccia. Nel giugno 2021 due donne – poi pure costituitesi parte civile nel processo col patrocinio degli avvocati Luigia Di Fede e Maria Teresa Meli – richiedevano infatti l’intervento delle Forze dell’Ordine nella zona storica di Canicattì, accusando gli imputati di avere subito la violazione di quello che in quel momento era il loro domicilio, ossia una casa in locazione, e soprattutto di avere subito il furto di una somma di denaro di centinaia di euro contenuta all’interno di una borsa. Una delle due, sarebbe addirittura uscita fuori dall’abitazione nel tentativo di sfuggire a quello che assomigliava più ad un assalto.

Incidentale, poi, la minaccia che invece avrebbe subito un loro vicino di casa, al fine di farsi consegnare le telecamere di sorveglianza. Nel dibattimento, in corso avanti il Tribunale dall’anno 2022, è tuttavia, emerso un quadro di contraddizione e soprattutto di incongruenze tali da non essersi resa accoglibile la richiesta avanzata, oggi, dalla Procura della Repubblica, di condanna degli imputati a pena addirittura superiore a 4 anni di reclusione. All’esito della discussione delle parti, infatti, il Tribunale ha emesso verdetto assolutorio con diverse forme, e, in particolare, ritenendo insufficiente la prova certa della colpevolezza degli imputati, anche alla luce delle contraddizioni palesemente emerse nel corso delle testimonianze rese in sede di istruttoria. Il collegio difensivo per gli imputati era composto dagli avvocati Annalisa Lentini e Salvatore Amato.

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