Si sono svolti questa mattina, 14 novembre, al cimitero Rotoli, i funerali del tredicenne di Palermo, morto suicida perché, sembra, vittima di bullismo. Il ragazzino era alunno della scuola media Vittorio Emanuele Orlando di viale Strasburgo.
Genitori in lacrime sostenuti dai compagni di classe e dagli insegnanti della scuola. Anche un gruppo di amici e parenti hanno cercato di stare vicini al papà e alla mamma distrutti da quanto è successo.
«Per me è un angelo», ha detto il prete nel corso dell’omelia. Intanto proseguono le indagini dei carabinieri per cercare di ricostruire cosa abbia spinto il ragazzo a togliersi la vita nella casa dei genitori sabato scorso. I genitori erano usciti e al rientro la tragica scoperta.
Sono state aperte due inchieste una della procura ordinaria e una della procura per i minorenni. L’ipotesi di reato a carico di ignoti è istigazione al suicidio.
«Nel giorno dell’addio allo studente, il mio pensiero e la mia vicinanza vanno ai suoi familiari in questo drammatico momento. – commenta il sindaco Roberto Lagalla – Qualunque siano le cause che hanno spinto il tredicenne al tragico gesto, e sulle quali sono in corso le indagini, quanto accaduto induce inevitabilmente le istituzioni a interrogarsi e a profondere il massimo impegno, insieme alla comunità scolastica, per fronteggiare il disagio tra i giovani».
Si sospetta che il ragazzo fosse vittima dei bulli che in più occasioni lo avevano deriso. Le preoccupazioni per il 13enne erano state manifestate nelle chat di alunni e genitori. Sono stati sequestrati il cellulare e il computer della vittima per accertare se il ragazzo sia stato deriso e chi l’abbia preso in giro fino a esasperarlo per il suo orientamento sessuale. Secondo quanto si apprende, già in passato la dirigente scolastica avrebbe segnalato alla famiglia il disagio del ragazzo.