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Favara, Fronte Verde: Gli alberi rischiano la morte per soffocamento da bitume

 L’amministrazione comunale favarese, nei giorni scorsi ha annunciato, tramite social e articoli giornalistici locali, la realizzazione di alcuni lavori utili alla Città di Favara, tra i quali quelli di bitumatura nel viale principale all’interno del cimitero di Via Capitano A. Callea.

In merito è intervenuto Alberto Crapanzano dirigente nazionale di Fronte Verde e favarese doc che ha dichiarato: “Dalle foto di tali comunicazioni, si evince chiaramente che durante la messa in opera del materiale bituminoso non si è tenuto conto della necessità  di lasciare un piccolo spazio di terra intorno alle radici degli alberi in modo che possano respirare e vi si possa infiltrare l’acqua piovana. Gli operai della ditta esecutrice dei lavori, sotto la guida di una Direzione dei Lavori comunale, hanno asfaltato gli alberi “monumentali” (tali se fosse stata recepita la Legge N. 10 del 14 gennaio 2013 art. 7) del nostro camposanto i quali rischiano seriamente di morire per asfissia essendo stato compromesso il loro spazio vitale. Sono state ignorate le più elementari cognizioni sull’ecologia e la salvaguardia degli alberi che prevedono la realizzazione di un’adeguata aiuola intorno al collare dell’albero per consentire appunto l’areazione del terreno e l’assorbimento dell’acqua piovana. I lavori andrebbero ripresi presto rispettando le normative ed andrebbero eseguiti a regola d’arte per lasciare permeabilità all’acqua e dare spazio attorno alla base degli alberi. Crediamo sia una proposta attuabile che gioverebbe alle piante tendente ad ottenere un impatto ambientale positivo.

Ogni anno il 21 novembre si festeggia la Giornata Nazionale degli Alberi, un’ottima occasione per rimediare e dimostrare fattivamente di avere più rispetto per il verde della nostra città. Abbiamo il diritto ed il dovere di difendere gli alberi, importantissimi esseri viventi del pianeta Terra che respirano, si nutrono, crescono, e si riproducono che significa preservare il loro ed il nostro benessere” conclude Alberto Crapanzano.

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