A Licata, trovati 11 lavoratori in nero su 23, in due aziende agricole. Lo hanno scoperto i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro del Comando provinciale di Agrigento, unitamente ai militari dell’Arma delle Stazioni di Licata e Palma di Montechiaro e al personale del contingente ispettivo della Regione Sicilia. Si tratta di una nuova operazione mirata, dopo quella messa a segno negli scorsi giorni a Canicattì, nell’ambito del contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del “caporalato”. Accertate anche altre violazioni di carattere amministrativo e penale. I titolari delle aziende ispezionate in territorio di Licata, due imprenditori agricoli, rispettivamente di 54 e 50 anni, entrambi canicattinesi, sono stati denunciati, in stato di liberta, alla Procura della Repubblica di Agrigento. Il primo perché ritenuto responsabile di avere omesso la sorveglianza sanitaria, la formazione ed informazione lavoratori circa i rischi connessi all’attività e la mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale. Il cinquantenne deve rispondere invece di avere omesso la formazione ed informazione lavoratori circa i rischi connessi all’attività. Sono state irrogate ammende per complessivi 38.000 euro e sanzioni amministrative per 4.000 euro.
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