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Nuovamente dimenticati i lavoratori ex RMI, Bonaffini, Snalv: Regione colmi lacuna 

Segretario provinciale Snalv Confsal Manuel Bonaffini: 

Apprendiamo dagli organi di stampa che il presidente della Regione Renato Schifani e l’Assessore Regionale al Bilancio,  Marco Falcone hanno convenuto di avviare l’iter relativo all’approvazione del documento finanziario regionale rispettando i termini temporali dettati dalla normativa di riferimento.

Apprendiamo che ci saranno risorse finanziarie per la stabilizzazione degli storici lavoratori degli enti locali, ovvero degli operatori ricompresi nei bacini asu e pip. Esprimiamo  plauso per l’operato della Giunta Regionale Siciliana la quale, però, sicuramente per una svista, dimentica la sorte dei lavoratori, anche essi storici, dei percettori del reddito minimo di inserimento ovvero degli ex RMI.

La scrivente Organizzazione Sindacale, esorta il Governo Schifani e L’Onorevole Falcone a colmare, proprio nel corso dell’iter di approvazione della manovra finanziaria regionale, tale lacuna ritenendo che i lavoratori, ex RMI svolgano,  un ruolo essenziale al servizio della Pubblica Amministrazione e quindi degli Enti Locali tutti ai quali attualmente risultano assegnati.

La precarietà di questa categoria di lavoratori, tutti chiamati a svolgere importanti mansioni, come detto, all’interno degli enti locali, si protrae da oltre 20 anni, senza una soluzione definitiva.

Soltanto nell’anno 2005 la categoria è stata destinataria di una non risolutiva riforma e da allora la situazione complessiva degli oltre 1.200 lavoratori si è cristallizzata.

Di recente l’’unico segnale che I percettori del sussidio hanno potuto rilevare è quello di un adeguamento del loro minimo salariale ai valori Istat di appena 30 euro mensili, che si aggiungono ai 270 euro percepiti per 80 ore di lavoro mensile.

Da lungo tempo questo sindacato ribadisce la imprescindibile necessità di assicurare risposte adeguate ad una vertenza che non consente certezza ai lavoratori e speranza per il loro futuro.

Ribadisce l’importanza della modifica o della soppressione della legge regionale 5/2005, che rappresenta, in realtà, ormai, una legge capestro irta di vincoli e di penalizzazioni ingiustificate a danno dei lavoratori.

La battaglia sindacale sostenuta dallo Snalv mira a non fare interrompere un’esperienza lavorativa indispensabile con la razionalizzare della spesa pubblica per assicurare una dignitosa esistenza lavorativa ad oltre un migliaio di lavoratori, oggi utilizzati, soprattutto, nelle aree provinciali di Caltanissetta ed Enna.

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