Un cinquantottenne titolare di una farmacia in territorio di Agrigento è stato assolto perché il fatto non sussiste dall’accusa di truffa al Servizio sanitario nazionale. Il verdetto è stato emesso dal giudice monocratico del Tribunale di Agrigento Antonella Ciraulo. Il pubblico ministero Elettra Consoli al termine della requisitoria aveva chiesto la condanna ad un anno di reclusione. Accolta invece la tesi del legale difensore dell’imputato, l’avvocato William Giacalone, che al termine della sua arringa aveva chiesto l’assoluzione.
La vicenda risale all’8 maggio del 2018, quando i carabinieri del Nas di Palermo, nel corso di un controllo nella farmacia del 58enne avevano sequestrato 150 confezioni di farmaci prive di bollini. I bollini farmaceutici – noti come “fustelle” – sono i talloncini che si trovano sulle confezioni dei farmaci e che costituiscono la garanzia dell’autenticità dei medicinali in commercio. Le “fustelle” vengono tolte dalla confezione e applicate sulla ricetta del medico quando la prescrizione del farmaco è rimborsabile.Il titolare della farmacia – secondo l’accusa – avrebbe venduto regolarmente i farmaci ai clienti togliendo però le ‘fustelle’ dalle confezioni, per poi richiedere l’indebito rimborso dei farmaci al Servizio sanitario nazionale. Proprio per questo “modus operandi”, l’allora operazione svolta dai carabinieri era stata denominata: ‘Prendi uno e pagano in due’”. Secondo la ricostruzione dei militari a pagare sarebbero stati sia il cliente che il Servizio sanitario nazionale. Adesso dopo oltre cinque anni per il farmacista è arrivata l’assoluzione.