I giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento (presidente Alfonso Malato con a latere Giuseppa Zampino e Michele Dubini) hanno assolto i 6 imputati accusati della violenta rapina contro un trentenne afgano residente da anni a Racalmuto dove faceva l’interprete per i carabinieri. Si tratta di Alessandro Luigi Tirone, 30 anni, Angelo Salemi 24 anni, Massimiliano Alaimo, 30 anni e Claudia Morreale, 26 anni, tutti di Racalmuto e di Erika Schembri, 36 anni e Alfonso Fallea, 29 anni, entrambi di Favara.
Le accuse contestate erano di tentata violenza privata in concorso, rapina e ricettazione. Accolte le richieste dei legali difensori e dello stesso pubblico ministero Gaspare Bentivegna che avevano chiesto l’assoluzione. La sentenza è arrivata quattro anni e mezzo dopo i rinvii a giudizio. Gli imputati sono difesi, fra gli altri, dagli avvocati Salvatore Cusumano, Paolo Ingrao e Dario Crocifisso Granvillano. L’aggressione sarebbe avvenuta in piazza San Francesco, a Racalmuto, il 27 luglio del 2017. Tirone, Alaimo, Salemi e Morreale, secondo l’ipotesi originaria, avrebbero minacciato il trentenne con una pistola e un coltello dopo averlo convinto con una scusa a raggiungerli in un vicolo. Subito dopo lo avrebbero colpito con calci e pugni e brandendo in mano l’arma da taglio lo avrebbero rapinato del telefono cellulare. L’apparecchio, nei giorni successivi, sarebbe stato consegnato a Schembri e Fallea ai quali la Procura contestava l’accusa di ricettazione.