Il Presidente del consiglio comunale di Canicattì, Mimmo Licata: “Ho appreso con amarezza delle dimissioni del consigliere Cesare Sciabarrà. Una scelta sicuramente sofferta e condivisibile. Le dimissioni del Consigliere Sciabarrà non sono certamente le dimissioni di un consigliere qualsiasi, di uno scalda sedia, di una presenza passiva. Tutt’altro, il consiglio comunale perde la parte più consistente di una opposizione dura, precisa, corretta, spiegata e studiata. Un consigliere che leggeva le carte, le argomentava, e arricchiva l’intero consesso di quel materiale necessario per non subire passivamente le scelte poco condivisibili che spesso, a suo parere, amministratori superficiali e scarsamente lungimiranti fanno. Personalmente mi sono anche scontrato e incontrato con il consigliere Sciabarrà, ma mai e poi mai abbiamo pensato l’uno dell’altro che si stava lì per interessi personali o per scaldare la sedia. Il suo è senza dubbio un atto rivoluzionario, un segnale forte che evidenzia lo svilimento del ruolo del Consigliere Comunale. Se le denunce, le interpellanze, le mozioni, le interrogazioni dei Consiglieri Comunali non arrivano a destinazione significa che esiste un problema di fondo che va assolutamente affrontato. Da qui all’abbandono dell’impegno politico diretto, la strada è breve.
Sono convinto che il tempo e la comunità canicattinese riconoscerà il lavoro e il valore che Cesare in questi anni ha dimostrato e portato avanti e da Presidente del consiglio aggiungo che sento già la sua mancanza nel civico consesso. Spero e credo che Cesare, conoscendolo, non smetterà di fare politica come egli la intende, probabilmente tornerà a parlare quel linguaggio che tanto piace alla gente e che ha fatto si che fosse votato da oltre seimila canicattinesi. Un abbraccio personale al mio amico Cesare Sciabarrà. “