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Il colonnello Vittorio Stingo lascia Agrigento: Non dimenticherò mai la più bella Città dei mortali 

Il colonnello Vittorio Stingo lascia Agrigento a tre anni di distanza dal suo insediamento a comandante provinciale dei carabinieri. L’alto ufficiale è stato trasferito a Roma dove ricoprirà il ruolo di Capo di Stato Maggiore della divisione unità mobili, un reparto composto da quasi 20 mila carabinieri specializzato nelle operazioni in scenari internazionali. Un incarico importate che probabilmente segnerà il passaggio di Stingo dal grado di colonnello a quello di generale. Al suo posto, nella giornata di martedì, si insedierà il colonnello Nicola De Tullio. Ma questa mattina è stato tempo di saluti per l’ormai ex comandante provinciale dei carabinieri in un incontro in cui è apparso visibilmente commosso ed emozionato. “Il mio saluto è soltanto un arrivederci. Invito tutti i cittadini della provincia a percorrere la via che abbiamo solcato in questi tre anni caratterizzata da una rivoluzione culturale e di legalità. Io sono agrigentino perché questa è la mia casa e non voglio ricordi. I ricordi si lasciano quando si è turisti ma questa è la mia casa e questo posto lo porterò sempre nel mio cuore.” Ha detto il colonnello Stingo. 

La provincia nel tempo ha imparato ad apprezzare doti umane e professionali e, non a caso, il colonnello è divenuto cittadino onorario di Agrigento così come di altri comuni. 

Ecco la lettera di commiato:

Illustri Autorità, Colleghi ed Amici,

Rivolgo a Voi le mie parole di addio, anche se preferirei dire “arrivederci”. Scrivo con un misto di emozioni, poiché lasciare un luogo che è stato la mia casa per tanto tempo non è facile. Tuttavia, i cicli della vita ci portano ad affrontare nuove sfide, a intraprendere nuovi percorsi, e il momento del distacco è inevitabile. “Partire è un po’ morire”. Guardando indietro, rifletto su questa Provincia fatta da donne e uomini speciali e mi riempio di gratitudine. Il lavoro di squadra è stato fondamentale! Ciò che mi ha toccato è il legame umano instaurato. Le relazioni che ho costruito rimarranno nel mio cuore e nella mia memoria per sempre. Non posso non ricordare i “concittadini” di Ravanusa, la cui tragedia e la cui forza d’animo saranno sempre un esempio; ma anche i “concittadini” degli altri quarantadue Comuni della Provincia. Agrigento è spesso in coda alle classifiche relative alla qualità della vita e alle opportunità di lavoro, eppure è una terra ricca di storia, cultura, bellezze, vita. Ciò che ho cercato di seminare in questi anni è il seme di una rivoluzione culturale e di legalità che possa cancellare certi modi di pensare e consentire ai più giovani di crescere qui, investire e fare grande questo lembo di terra. È giunta l’ora di alzare la testa e rimetterci al lavoro, tutti insieme come una squadra, allontanando i parassiti che rovinano il nostro Paese e approfittando delle opportunità che verranno offerte, come quella di Capitale Italiana della Cultura 2025. Noi ci saremo!

La vicinanza al cittadino è stata la nostra essenza. Vicinanza intesa come prossimità, disponibilità e apertura costante all’ascolto, che mi ha spinto a motivare i miei collaboratori avviando il concetto di “Arma della gente”, a difesa dei più deboli per perseguire il bene collettivo. Fondamentale è stato il doppio nodo che ci ha unito a Prefettura, Questura, Sindaci, Diocesi, Parco Archeologico, Soprintendenza, Fondazione Teatro Pirandello, Provveditorato agli Studi, Polo Universitario, Associazioni dei pubblici esercenti, Volontari di Strada, Caritas, Associazioni d’Arma e Cavalleresche, Scuola e Consulta Studentesca, organizzando insieme eventi per promuovere la tutela dell’individuo e la protezione dei beni culturali, dell’ambiente e della salute. Un pensiero speciale va ai miei Carabinieri, impegnati ad adempiere al giuramento prestato e ad onorare l’uniforme con orgoglio. È stato grazie alla loro lealtà e allo spirito di abnegazione al servizio che in questi tre anni è stato più agevole sviluppare una pluralità di progetti che hanno visto l’Arma agrigentina sempre presente in prima linea. Donne e uomini impegnati nella difesa dei valori di convivenza civile al fine di garantire l’ordine, la legalità e la sicurezza urbana della collettività, opponendosi con fermezza ai tentativi mafiosi di sottomettere l’economia locale, vigilando costantemente e garantendo quei principi che sono alla base della vita democratica. Un’attività continua e incessante di tutela della sicurezza, prevenzione, presidio del territorio, aiuto e sostegno ai più fragili, attraverso la fondamentale capillare presenza delle Stazioni, facendo sentire la vicinanza dello Stato anche nelle aree più isolate. Non posso che ringraziare tutti voi, Autorità, Amici e Colleghi di tutte le Forze di Polizia, per il sostegno, l’amicizia e l’incoraggiamento che mi avete offerto nel corso di questi tre anni. Avete reso questo luogo un ambiente accogliente e ricco di energia positiva, lo avete fatto diventare la mia casa. Mentre mi avvio verso nuovi orizzonti, porterò con me tutto ciò che ho imparato qui: la determinazione nel perseguire i miei obiettivi, la passione nel fare ciò che amo e la costante sete di apprendimento.

Mi sento anche in debito con l’Arma, che mi ha dato la possibilità di mettermi alla prova, di sbagliare, di imparare e crescere, consentendomi di ampliare il mio bagaglio di esperienze. Desidero infine augurare in bocca al lupo al mio amico e successore, Colonnello Nicola de Tullio, sicuro che farà grandi cose. Non dimenticherò voi e questa magnifica Terra, la “più bella Città dei mortali” a cui abbiamo donato il Tricolore in una memorabile cerimonia. Ad maiora!

Viva l’Italia, viva la Sicilia, viva la Provincia di Agrigento.

Agrigento, 7 settembre 2023

Colonnello Vittorio Stingo

Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento

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