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Caltanissetta, Turturici su casa di comunità: Diverse domande sulla destinazione dei locali

Caltanissetta, un cittadino, Armando Turturici: Grazie a un post pubblicato oggi sulla pagina facebook del sindaco Roberto Gambino, abbiamo appreso dell’inaugurazione della prima “Casa della Comunità” nel vecchio ospedale Vittorio Emanuele. Senza entrare nel merito della funzionalità e dei risultati futuri della Casa della Comunità, vorrei porre delle domande.

Premesso che le delibere del consiglio comunale nisseno (la 220 del 02.08.1990 e la 81 del 11.07.1991) e i decreti del Presidente della Regione (85/86 del 01.0.1991), destinano il Vittorio Emanuele a zona di interesse pubblico per istituti di istruzione superiore e/o universitaria, com’è possibile che adesso l’immobile venga utilizzato come “Casa Della Comunità”?

Il Sindaco aveva aperto un contenzioso con l’Asp con un ricorso al TAR per difendere gli interessi del Comune, tutelando la destinazione del Vittorio Emanuele. Come mai adesso, grazie alla delibera di giunta n. 79 del 28/07/2023 (APPROVAZIONE CONVENZIONE PER L’USO TEMPORANEO, QUALE

CASA DELLA COMUNITÀ SPOKE, DELL’IMMOBILE SITO IN CALTANISSETTA , NEL

VIALE REGINA MARGHERITA), oggi, giorno 03/08/2023, a distanza di neanche una settimana dalla delibera, viene inaugurata una “Casa della Comunità”?

Inoltre, nel Piano Regolatore Generale di Caltanissetta, l’area in cui ricade l’ex Ospedale Vittorio Emanuele è classificata come categoria “F12 – Attrezzature culturali, museali ed istituzioni universitarie”: come è possibile autorizzare con delibera di giunta comunale un’attività in aperto contrasto con il piano regolatore vigente? Il mutamento d’uso urbanisticamente rilevante in assenza di variante urbanistica non può andare contro l’art. 44, lett. b) del d.P.R. 380/2001 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia)?

Si legge nella delibera che l’utilizzo del Vittorio Emanuele sarà soltanto “temporaneo” ma nella convenzione (che non riesco a trovare) è stato indicato per quanto tempo?

Vista la necessità del consorzio universitario di Caltanissetta di reperire ulteriori locali per le lezioni universitarie e vista la questione del Policlinico Universitario, non sarebbe stato meglio lasciare libero quell’edificio (o meglio, impegnarlo nell’ambito universitario) e utilizzare, per esempio, i locali ASP del Quartiere Angeli?

Non sarà che l’istituzione del Policlinico a Caltanissetta sia sfumata?

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