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Carcere San Cataldo. SAPPE replica: Dopo i disordini nessun centralino staccato e non sono impossibili le comunicazioni con i detenuti 

SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) Vincenzo Mattina Delegato Regionale: 

In riferimento all’articolo di stampa pubblicato ieri dal Fatto Nisseno da parte dell’Associazione Antigone la quale asserisce che dopo le tensioni di questi giorni (rivolta) a San Cataldo i centralini risultano staccati e le comunicazioni con i familiari dei detenuti impossibili, questa Organizzazione Sindacale non può che smentire, il tutto è palesemente falso oltremodo che surreale. L’amministrazione penitenziaria tutta, in particolar modo la Polizia Penitenziaria opera nonostante le quotidiane difficoltà con umanità, professionalità e competenze. Uomini e donne che rappresentano egregiamente lo Stato e che, accanto alle funzioni tradizionali di sorveglianza e rieducazione, svolgono funzioni specialistiche ed innovative. Ricordiamo ad Antigone che non dobbiamo dimenticare come la Polizia Penitenziaria abbia gestito e lavorato alacremente anche durante la pandemia riuscendo a mantenere alti i livelli di sicurezza. Gli Istituti Penitenziari sono luoghi nei quali, non solo si assicura la detenzione di chi ha sbagliato, ma si cerca di raggiungere un obiettivo precipuo che è la rieducazione del reo ed il suo reinserimento sociale. Il SAPPE l’organizzazione sindacale più rappresentativa  a livello nazionale rimanda al mittente le accuse degli Avvocati G. Bisegne e F. Leone rispettivamente Presidente e Vice dell’associazione Antigone, riservandosi lo stesso di adire per le vie legali nelle sedi opportune a tutela dell’immagine ed il decoro della Polizia Penitenziaria di stanza a San Cataldo.

Di seguito l’articolo pubblicato: 

“Da giorni si respira aria di tensione alla casa di reclusione di San Cataldo, pare che mercoledì scorso ci siano state delle rivolte interne per le condizioni in cui vivono i detenuti stante il caldo anomalo che ha colpito la Sicilia. I centralini risultano staccati e le comunicazioni con i familiari impossibili. Da questa mattina sono stati disposti diversi trasferimenti”. Lo affermano gli avvocati Giorgio Bisagna e Francesco Leone presidente e vicepresidente dell’associazione Antigone Sicilia.

“La disumanità oggettiva dovuta alla fatiscenza delle strutture – aggiungono gli avvocati – al ‘vuoto educativo’ che si determina in estate, l’assenza di adeguati presidi per limitare la sofferenza per l’emergenza climatica in atto non possono che produrre questi risultati. Auspichiamo un rapido intervento della politica su questi temi, non più differibili”.

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