“Ho bisogno di essere aiutato, ho bisogno di riprendermi la mia vita, ma da solo non riesco”. Il 28enne S.R. arrestato e tornato in carcere, dopo avere violato il divieto di avvicinamento alla persona offesa e sfasciato gli arredi esterni del locale della via Atenea di proprietà di Simona, la quarantenne agrigentina che stalkerizza da anni, ha risposto per un’ora e mezzo alle domande del giudice del Tribunale di Agrigento Iacopo Mazzullo che ha firmato l’ordinanza cautelare nei suoi confronti. L’interrogatorio di garanzia dell’indagato, assistito dal suo difensore, l’avvocato Monica Malogioglio, si è tenuto alla Casa circondariale di contrada “Petrusa”. Presente il pubblico ministero, titolare del fascicolo, Gloria Andreoli. Il giovane avrebbe sostanzialmente ammesso i fatti di cui è accusato, chiedendo appunto di essere aiutato. Al momento resta in carcere.Il ventottenne era stato arrestato domenica mattina dai poliziotti della sezione Volanti. Gli stessi agenti, appena poche ore prima, gli avevano notificato la misura del divieto di avvicinamento e di comunicazione nei confronti della donna, firmata dal Gip su richiesta del procuratore reggente Salvatore Vella. Provvedimento che, in poche ore, avrebbe violato danneggiando il locale, quando ormai era chiuso, e l’autovettura della quarantenne posteggiata sotto casa.
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