La guerra tra due famiglie di Palma di Montechiaro, i Rallo e gli Azzarello, sfociata con due omicidi. I giudici della Corte di Assise di Agrigento, presieduta dal giudice Giuseppe Miceli, hanno condannato all’ergastolo Ignazio Rallo, 42 anni, difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo, ritenuto responsabile dell’omicidio di Salvatore Azzarello. Assolto dalla stessa accusa, invece, Roberto Onolfo, 31 anni, difeso dagli avvocati Nino Gaziano, Santo Lucia e Giovanna Piazza. Per gli inquirenti aveva agito insieme a Rallo nell’omicidio. La Corte lo ha condannato a 3 anni per alcuni furti. Anche per lui sostituto procuratore Gloria Andreoli aveva chiesto il carcere a vita.
Nel processo vi erano altri sette imputati accusati di reati minori quali detenzione di armi e furto. Nel collegio difensivo anche gli avvocati Giuseppe Vinciguerra, Domenico Ingrao e Walter De Agostino. L’inchiesta della Procura di Agrigento, che aveva chiesto dieci condanne, ipotizzava una guerra tra due famiglie innescata dal furto di un mezzo agricolo, commesso dai fratelli Ignazio ed Enrico Rallo nei confronti di Salvatore Azzarello, avvenuto nel 2013 a Palma di Montechiaro. Nel 2015 il primo delitto: Enrico Rallo viene ucciso in una zona centrale dell’abitato palmese. La risposta arriva due anni più tardi quando un commando uccide Salvatore Azzarello nelle campagne di contrada “Burraiti” mentre era a bordo del suo trattore. Durante il processo il numero degli omicidi è salito a tre con l’uccisione del principale imputato. Il 31 ottobre scorso, qualche mese dopo essere stato scarcerato, è stato freddato Angelo Castronovo, 65 anni, bracciante agricolo. I killer lo hanno sorpreso in contrada “Cipolla” nelle campagne tra Palma di Montechiaro e Campobello di Licata. Castronovo era accusato di avere preso parte ad entrambi gli omicidi.