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Caltanissetta. Rimpatriato extracomunitario condannato per terrorismo e di elevata pericolosità 

Lo scorso 8 luglio, la Polizia di Stato ha eseguito il rimpatrio di un cittadino extracomunitario di elevata pericolosità, già condannato per attività terroristica e per gravi reati di notevole impatto sociale.

Il rimpatrio è stato effettuato dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Caltanissetta, in raccordo con il Servizio Immigrazione della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere ed è stato costantemente monitorato dalla Digos di Caltanissetta e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.

Arrestato il 22.11.2017, dopo un breve periodo detentivo presso il carcere romano di “Rebibbia”, il 27.04.2018, lo straniero era stato trasferito presso la Casa Circondariale “G. Bacchiddu” di Sassari, dove è rimasto recluso sino allo scorso 28 aprile.

All’atto della scarcerazione è stato espulso con provvedimento del Prefetto di Sassari e trattenuto con decreto del Questore di Sassari prima presso il CPR di Macomer e successivamente presso quello di Caltanissetta, da dove è stato rimpatriato.

Con sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Roma, diventata definitiva il 18.10.2020, lo straniero era stato condannato alla pena di 4 anni di reclusione per i reati di addestramento ad attività con finalità di terrorismo, anche internazionale (art. 270-quinques c.p.) e di condotte con finalità di terrorismo (art. 270-sexties c.p.), con applicazione della misura di sicurezza dell’espulsione dal territorio dello Stato.

Il predetto era gravato anche da molteplici condanne per delitti connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine a suo carico per terrorismo era stata avviata a seguito dell’attentato compiuto a Berlino il 9 dicembre 2016. Nel corso delle investigazioni avviate dopo l’attentato, sono stati accertati collegamenti tra un complice nell’attività di spaccio dello straniero rimpatriato e l’attentatore di Berlino.

Dalla sentenza di condanna per terrorismo, si evince che lo straniero rimpatriato, nei mesi precedenti al suo arresto, aveva avviato un percorso di adesione ideologica all’estremismo terrorista ed aveva attivato la condotta di auto addestramento, palesando interesse particolare alle modalità pratiche di utilizzo di armi e di reperimento delle stesse.

Lo straniero era presente in Italia dal 2008, era stato arrestato più volte ed aveva sempre fornito false generalità, risultando a suo carico diversi alias.

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