Canicattì. Comitato civico pro ospedale all’assessore Volo: Stress da lavoro per i medici e mancata tutela della salute dei cittadini
COMITATO CIVICO PRO OSPEDALE “BARONE LOMBARDO” DI CANICATTI’ scrive a:
GIOVANNA VOLO Assessore Reg.le della Salute
Al Dirigente Generale del Dipartimento per la Pianificazione Strategica Dott. SALVATORE IACOLINO
E per conoscenza a S.E. il Prefetto di Agrigento Dott. FILIPPO ROMANO
Oggetto: Vistose e consistenti carenze dell’Ospedale Barone Lombardo di Canicattì, a danno della Tutela della Salute nell’area del Distretto Socio-Sanitario 3 – Comuni di Canicattì, Camastra, Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Naro, Racalmuto, Ravanusa e dunque della carente condizione degli Ospedali Agrigentini
I sottoscritti: Castellano Salvatore nato a Canicattì il 31/07/1945; Licari Salvatore nato ad Agrigento il 06/05/1959; Di Stefano Leonardo nato a Canicattì il 14/01/1949; Rampello Salvatore Mario nato in Svizzera il 06/10/1967; Cilia Luigi nato a Canicattì il 26/06/1948; Avanzato Gioachino nato a Canicattì il 27/01/1960; Lombardo Agostino nato a Canicattì il 07/05/1993; Guarneri Gioachino nato a Canicattì il 10/09/1958; Narbone Pietro nato a Canicattì il 15/3/1953,Castellana Gioacchino nato in Germania il 13/10/1965; Treppiedi Salvatore nato a Enna il 19/04/1957; Mendola Giuseppina nata a Canicattì il 12/12/1985, Capobianco Calogero nato a Canicattì il 22/08/1949.
componenti del Comitato Civico Pro Ospedale Barone Lombardo di Canicattì con sede in Canicattì in Via Eugenio Montale n°26, portatori dell’interesse pubblico diffuso della Tutela della Salute
Vi rappresentiamo, quanto comunque riteniamo sia già di Vostra conoscenza
– che l’Ospedale di Canicattì – Presidio Ospedaliero di Base – non è nelle condizioni di assicurare la tutela ed assistenza sanitaria richiesta, poiché da anni non assicura i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), né attua quanto previsto dal D.M. n°70/2015, dal Patto per la Salute fra Stato e Regioni e dai Decreti dell’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia, fra cui, del 14/1/2015 e del 31/3/2017 n°629; pertanto ne risultano pregiudicate le cure e le attività finalizzate alla prevenzione e gestione del rischio clinico connesse alle prestazioni sanitarie.
-che non vengono rispettati né applicati i dettati di Legge, riguardo il numero dei medici, degli infermieri e dei posti letto, per le specialità mediche previste dal D.M. n°70/2015, considerata la popolazione residente di circa 85.000 abitanti (a voler considerare solo quelli del relativo Distretto Socio-Sanitario D3) e da aggiungere almeno altri 15.000 abitanti delle città limitrofe, con circa n.25.000 accessi annuali al pronto soccorso (riportato in Decreto Assessorato);
-che i Piani Aziendali del 3/5/2017, del 23/12/2019, che si sono succeduti, elaborati ed approvati dall’Asp di Agrigento e successivamente acquisiti ed approvati dall’Assessorato Regionale alla Sanità, non rappresentano le carenze e criticità reali, anzi lasciano intendere che siano coperte e svolte tutte le specialità mediche, quando nei fatti mancano Medici pari a circa 80 unità distinti fra le diverse specialità (ve ne sono 45 rispetto ai 128 dettati dal Decreto Assessoriale n°629/2017), mancano Infermieri pari a circa 100 unità, mancano posti letto pari a n°150, oltre a carenze strutturali ed apparecchi biomedicali relativi mancanti;
-che le carenze sono comuni con gli altri Presidi Ospedalieri della Provincia di Agrigento, talché risultano mancanti in Provincia di Agrigento circa 600 medici distinti fra le diverse specialità (su 977 previsti ve ne sono 331), ed infermieri oltre alla carenza consistente di posti letto;
-che da atti ufficiali dell’Assessorato Regionale risulta che il 34% dei Cittadini si cura fuori provincia e regione, quando il dato per la Provincia di Palermo è del 9%, di Catania è del 12%, di Messina è del 16%
– che ancorché previsti dal Decreto non vi sono i reparti e medici di ortopedia e traumatologia, è chiuso il reparto di psichiatria, non vi è più l’ambulatorio di neurologia operativo per più anni passati; e di recente il reparto di chirurgia è ridotto a minime attività: solo la mattina per mancanza di medici, pomeriggio e notte non operativo; si denota la mancanza di medici nei reparti di cardiologia e Utic, ostetricia-ginecologia, oncologia, medicina generale, lungodegenza, neonatologia, pediatria, pronto soccorso, ecc.; riguardo in particolare il Pronto soccorso che è anche Unità di Medicina di Emergenza, riteniamo non siano rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida ai sensi di Legge, ovvero delle buone pratiche clinico-assistenziali e da dottrina delle Società Scientifiche, in relazione: alla carenza consistente dei Medici, Infermieri e OSS per le attività di pronto soccorso, Obi, Tsi, Boarding, e da attenzionare la competenza del rispetto degli standard qualitativi del personale medico ed infermieristico, oltre al verificare i requisiti minimi tecnologici ed organizzativi in relazione con le altre prestazioni e servizi dell’Ospedale.
Alleghiamo, riguardo le carenze nei reparti, un Documento specifico presentato al Consiglio Comunale di Canicattì in seduta aperta il 18/5/2023.
Sul dire, mancano medici in Italia, in Sicilia, la questione va distinta rispetto a questa provincia di Agrigento e di questo distretto di Canicattì, poiché la carenza riteniamo non ha eguali, è inverosimile rispetto ad altre province siciliane e italiane.
Riteniamo possa evidenziarsi imperizia nell’andamento del governo dell’Ospedale, se non siano state segnalate nel passato anche recente le criticità reali e potenziali, ed inattività nei controlli; ciò può configurarsi responsabilità omissiva per inadeguata organizzazione dell’Ospedale.
Si fa presente altresì, che l’esiguo personale medico, in taluni reparti specialistici, possa essere concretamente sottoposto al rischio stress lavoro-correlato, propria fattispecie del settore sanitario. Il rischio stress, sarebbe la risultanza degli incessanti turni di lavoro, orari rigidi e imprevedibili o eccessivamente lunghi in maniera reiterata nel tempo, ed anche le relazioni professionali con Medici precari a tempo determinato (non duraturo); tutti fattori che possono alterare i ritmi sociali del personale medico. Quindi ci interroghiamo se un’adeguata valutazione e gestione di tale stress lavoro-correlato sia stata approntata.
Se ricorrono tali fattispecie, è desumibile che in caso di danno alla salute che ne potrebbe scaturire sui pazienti, i Medici sarebbero comunque responsabili penalmente e ne potrebbe essere responsabile anche la struttura ospedale.
Facciamo presente che, avendo il Comitato promosso una Petizione Popolare per denunciare agli Organi massimi regionali – Presidenza Regione, Assessorato alla Salute, ASP di Agrigento (a breve ve la trasmetteremo) – l’inarrestabile ed illegittimo peggioramento della situazione dell’Ospedale, sabato 13 maggio pomeriggio e domenica 14 mattino, si è tenuta presso la Villa Comunale di Canicattì, una raccolta firme, che ha visto accorrere in massa a sottoscrivere tanti cittadini, e tanti cittadini delle città del Distretto che chiedono tutt’ora di firmare, trattasi di migliaia di sottoscrizioni, e ciò poiché i Cittadini subiscono sulla propria pelle e dei familiari le gravi disfunzioni.
Pertanto
avendone competenze e titolo nell’esercizio della Vostra funzione, al riguardo della condizione carente e particolarmente precaria dell’Ospedale di Canicatti, in più aspetti, ampiamente da tempo documentati e pubblicati,
Chiediamo
● di adoperarvi per i Cittadini e le Comunità del Distretto tutelandone il diritto
all’assistenza sanitaria;
● di promuovere atti affinché impegnino l’ASP di Agrigento in modo responsabile, ad affermare gli impegni presi, con i Decreti Pubblicati sulla effettiva Riorganizzazione Ospedaliera e con gli Atti e Piani Aziendali, in atto e da anni non applicati per l’Ospedale di Canicattì;
●di controllare l’operato dell’ASP di Agrigento chiedere notizie su fatti e comportamenti in oggetto;
●di disporre indagini conoscitive ed ispettive sull’ASP, improntando sopralluoghi presso l’ospedale di Canicattì, anche ad attenzionare il profilo amministrativo, per verificarne la correttezza e la regolarità;
●verificare l’andamento gestionale dei servizi sanitari e dei costi delle strutture ospedaliere Agrigentine ed in particolare di Canicattì, viste le gravi carenze deficitarie, secondo i principi dell’efficienza e dell’efficacia che statuiscono sulla spesa pubblica e l’offerta sanitaria.