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Agrigento: Comitato civico pro ospedale Canicattì presente alla manifestazione contro la privatizzazione della sanità 

Il comitato civico pro ospedale “Barone Lombardo”di Canicatti, presente alla manifestazione indetta dal cartello sociale ad Agrigento. Quasi mille persone hanno preso parte all’iniziativa, presenti CGIL, Cisl, Uil, l’ufficio pastorale sociale del lavoro, diversi sindaci, tra cui quelli di Agrigento, Canicattì, Favara e Naro,  i vertici e gli iscritti alle associazioni di categoria, operatori della sanità, semplici cittadini. Il corteo guidato da padre Sorce e dall’Arcivescovo di Agrigento, Mons. Alessandro Damiano, partito da piazza Cavour, dopo avere attraversato il viale della Vittoria, piazza Stazione e piazzale Aldo Moro, è giunto sotto il palazzo della Prefettura. Con la presenza dell’On. Iacona, sul palco si sono alternati gli interventi, incentrati a chiedere il rilancio della sanità pubblica, con adeguati investimenti, e fermare la “strisciante privatizzazione” del servizio. 

“La sanità è un diritto pubblico e non può essere pagato da nessuno a caro prezzo, né a livello economico, nè a livello di servizio”. Lo ha detto don Mario Sorce, uno dei promotori della manifestazione. In una nota gli organizzatori parlano di un “servizio sanitario prossimo al collasso”, a causa di “un decennio di definanziamento, di chiusure di ospedali e reparti, di tagli indiscriminati al personale, ai posti letto, ai servizi”. Ma anche di “condizioni di lavoro negli ospedali insostenibili che incentivano una fuga oramai inarrestabile del personale sanitario verso le strutture private”.  Una situazione la cui conseguenza è che i vuoti di organico ricadono sui pazienti costretti ad attese infinite per qualsiasi prestazione.  Le richieste sono “l ‘aumento degli investimenti in sanità e l’eliminazione dell’anacronistico tetto di spesa per il personale che, fermo al 2004, impedisce le assunzioni”. Ed anche “un contratto collettivo nazionale che migliori radicalmente le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari”.

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