Il gup del tribunale di Agrigento Micaela Raimondo, accogliendo la richiesta del procuratore Salvatore Vella, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di Giuseppe Fonti, 50 anni, e della moglie Grazia Angela Giordano, 44 anni. Entrambi, originari di Canicattì, sono accusati di evasione fiscale, truffa aggravata e indebita percezione di erogazioni pubbliche. La prima udienza del processo si celebrerà il prossimo 19 settembre. La coppia ha nominato gli avvocati Giuseppe Barba e Diego Giarratana.
La vicenda si inserisce nell’inchiesta della Procura di Agrigento sulla ‘Sicania Soccorso’, una associazione di volontariato di Canicattì.Secondo l’accusa le somme di denaro accreditate dall’Asp sui conti della ‘Sicania Soccorso’, sottolineano gli inquirenti, “lungi dall’essere utilizzate dalla meramente apparente associazione di volontariato, venivano dirottate, con artifizi fiscali e falsa documentazione, nella disponibilità dell’impresa dei due coniugi.
Ciò ha consentito ai due coniugi – è questa la ricostruzione degli inquirenti – di acquisire illecitamente i fondi concessi dall’Asp e dal Ministero erogati in favore dell’associazione di volontariato e svolgere invece una piena attività a fine di lucro nella gestione del servizio ambulanze, facendo pagare il servizio agli utenti ed intascando, attraverso fittizie operazioni bancarie e del tutto in nero, somme rilevanti ed in maniera del tutto illecita”. I due coniugi inoltre hanno addebitato all’associazione di volontariato spese personali, come l’acquisto di costose autovetture di grossa cilindrata per oltre centomila euro. L’attività illecita ha consentito di ottenere un illecito indebito risparmio fiscale quantificato in 416.886,19 euro e di percepire indebitamente contributi pubblici ammontanti per 3.340.718,34 euro.”