“La scena del crimine”, Salvatore Pantalena racconta il soccorso prestato a Capaci 31 anni fa
Salvatore Montaperto: “Gli infermieri sono i primi ad arrivare sulla scena e devono sapere come agire”
“C’ero quel 23 maggio di 31 anni fa. Ero in servizio sull’elisoccorso con base a Caltanissetta quando fummo chiamati a Capaci. La scena che mi si presentò davanti era agghiacciante, drammatica. Una scena che lascia intimamente il segno. In quella circostanza dovevamo stare molto attenti a come ci muovevamo, a cosa occorreva fare. Eravamo parte di un ingranaggio di un sistema che, nei primi momenti, stentava a capire cosa fosse accaduto. Ecco, questo corso offre agli infermieri la possibilità di sapere come comportarsi sulle scene di primo soccorso pur rimanendo ferma l’opportunità resa alle forze di arrivare alla conclusione dello scenario in cui ci troviamo”.
Con queste parole, Salvatore Pantalena, segretario dell’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi), traccia l’importanza del convegno “La scena del crimine – Tecniche e strategie d’intervento del soccorritore per la preservazione dello scenario” svoltosi stamattina, nella sede di contrada San Benedetto dell’Opi, presieduto nell’Agrigentino da Salvatore Occhipinti.
“È indubbiamente una giornata di formazione su un tema importante – dichiara Salvatore Montaperto, vicepresidente di Opi Agrigento – Qualcuno potrebbe pensare “che ci azzeccano gli infermieri con la scena del crimine?” ecco perché va ricordato che soprattutto gli infermieri dell’emergenza-urgenza sono i primi ad arrivare sulle scene del crimine e da qui la necessità di sapere come agire, come preservare le dinamiche, le prove, …”.
Il convegno si è articolato in una fase teorica seguita da una sessione pratica proprio per “fornire nozioni e sviluppare le competenze per affrontare le emergenze-urgenze – spiega Gaetano Pastro, infermiere esperto di scena del crimine – L’obiettivo, infatti, è di proporre all’operatore una strategia di intervento sulla scena del crimine perché sempre più spesso è chiamato a interventi in scenari in cui si sono verificati dei reati gravi”.