L’Italia è il paese con più centenari al mondo. Uno studio approfondito sui fattori che maggiormente influenzano la longevità, ha rilevato che Perdasdefogu in provincia di Nuoro si piazza al primo posto con la più alta concentrazione – certificata – di centenari nel mondo. Stanno tutti bene, sono presenti sia a livello fisico che mentale e sono protagonisti della loro vita. Il benessere e la vita sana sono sicuramente dei fattori primari, insieme all’aria pulita e a qualche mistero ancora sconosciuto. La longevità ha sicuramente dei segreti da scoprire: occorre analizzare e raccogliere testimonianze, per scoprire quali sono i fattori che permettano di oltrepassare l’età media attuale. Restando in tema di centenari, il prossimo giovedì, 18 maggio, un siciliano, nativo di Sant’ Angelo di Brolo in provincia di Messina, festeggerà a Roma la bella età di 101 anni. Si tratta del signor Antonino Lenzo, meglio noto come Nino. Dopo una carriera quarantennale da agente di Pubblica Sicurezza, adesso vive nella capitale con la sua compagna di vita, Michela Giuffrida, amorevolmente assistito dai figli Vincenzo: sottufficiale dell’ Aeronautica in pensione (e Cavaliere della Repubblica) e Giuseppe: ingegnere aerospaziale, sempre circondato dall’ affetto dei nipoti e dei parenti.
Come ogni uomo, ovviamente, Nino Lenzo porta con sé i ricordi del paese natio con i suoi odori, i sapori, l’aria salubre, gli amici e i parenti. C’ è sempre un pensiero nostalgico per le sue radici, per i luoghi della sua infanzia, ove sino a qualche decennio fa ha trascorso le ferie e varie festività. L’ arzillo nonnino si trova in buone condizioni fisiche e mentali e ripercorre, sul filo dei ricordi, tutte quelle cose (natura, casa, persone) che rendevano speciale “Sant’Anciulu di Brolo, u me’ paisi” così come lo definiva la poetessa Anita Saitta Basile. Negli anni quaranta, da giovanissimo, ha vissuto in prima linea e in trincea, la Seconda Guerra Mondiale, prestando servizio come aiuto-specialista dell’Aeronautica Militare italiana. Impiegato per circa tre anni e mezzo in Albania è stato tenuto prigioniero dapprima dalle truppe tedesche e, in seguito, dalle forze partigiane locali, riuscendo rocambolescamente a mettersi in salvo in entrambe le situazioni. È anche lo zio del compianto Generale di Squadra Aerea dell’ Aeronautica, l’ omonino Antonino Lenzo, con il quale erano legati da un profondo rapporto di stima e affetto reciproco, anche perché li differiva solo 9 anni di età.
Nel corso della sua ormai secolare vita, Nino Lenzo è stato anche testimone di cambiamenti epocali del suo paese natale. Infatti, ricorda le strade di Sant’Angelo di Brolo ancora in terra battuta, prima di essere migliorate con del pietrisco e solo in seguito ricoperte di asfalto. La via principale del paese era stata concepita per consentire il passaggio di un carretto ma, con l’avvento dei primi automezzi pesanti (autocarri e corriere), si palesò la necessità di provvedere all’ allargamento della carreggiata. Ciò fu reso possibile solo grazie all’abbattimento di parte delle costruzioni esistenti ( nel senso che furono tolte delle stanze agli appartamenti etc.). L’illuminazione pubblica veniva assicurata e alimentata con olio combustibile ed affidata all’opera di un incaricato il quale, munito di scala, provvedeva all’accensione ed allo spegnimento dei lampioni. Questi ed innumerevoli altri semplici aneddoti fanno parte dei ricordi di un uomo che festeggera’ con gioia un traguardo importante, malgrado il rammarico di non essere potuto tornare negli ultimi anni nella sua amata Sant’Angelo, la perla rara che custodisce nel cuore, insieme ai valori di una società rurale oggi, purtroppo, smarriti.
Giuseppina Laguidara