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Marebonus: Governo ha fatto perdere le somme, situazione insostenibile per gli autotrasportatori 

Situazione insostenibile per gli autotrasportatori siciliani che utilizzano le autostrade del mare. Dopo lo stanziamento dei fondi per il 2022 per il Marebonus abbiamo assistito alla marcia indietro del Ministero dei Trasporti che non ha provveduto ad emanare gli atti conseguenti, facendo di fatto perdere le somme. Per il 2023 avevamo solo promesse dal Ministro Salvini che ad oggi non si sono concretizzate. E così gli autotrasportatori siciliani si ritrovano nuovamente a fare su e giù per lo stivale con il tutto-strada in quanto il trasporto combinato strada-mare privo di contributo risulta essere economicamente insostenibile. Le imprese che avevano fatto importanti investimenti puntando sul trasporto combinato sono state lasciate al loro destino.

Gli autotrasportatori siciliani, soprattutto quelli legati alla filiera ortofrutticola, non hanno alternative al tutto-strada considerando che non esistono collegamenti ferroviari: questo significa anche che si sono riversati sulle strade migliaia di tir che non hanno la possibilità di osservare le ore di riposo in aree di sosta attrezzate in quanto inesistenti, che devono percorrere lunghi kilometri su strade non idonee e prive corsie di emergenza, per non parlare dell’imbuto Stretto di Messina dove gli autotrasportatori sono costretti a lunghe attese.

Più volte la Consulta regionale per l’autotrasporto ha chiesto un incontro con il Ministro Salvini senza alcun riscontro. Il problema è stato sottoposto anche al nuovo Assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità On. Aricò, ma dopo 2 mesi anche su questo fronte nessun riscontro. Come se non bastasse il contributo per le imprese siciliane che attraversano lo Stretto di Messina è fermo al palo nonostante  il secondo periodo oggetto di contributo è terminato il 28 febbraio scorso: in teoria il portale della Regione Siciliana attraverso cui chiedere il contributo si sarebbe dovuto attivare i primi di marzo, ma ad oggi tutto tace.

Non ci rimane pertanto che riunire le associazioni della Consulta al fine di intraprendere iniziative di mobilitazione e protesta.

Il segretario Fai Sicilia

Salvatore Bella

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