Canicattì. Comitato civico Pro Ospedale scrive al Ministero: Vistose carenze al Barone Lombardo
COMITATO CIVICO PRO OSPEDALE “BARONE LOMBARDO” DI CANICATTI’
Spett.le MINISTERO DELLA SALUTE:
-Direzione generale della vigilanza sugli enti e della sicurezza delle cure,
– Segretariato generale sanità,
-Direzione generale della programmazione sanitaria, Ufficio 5- Livelli essenziali di assistenza, assistenza territoriale e sociosanitaria
E Per Conoscenza a S.E. li Prefetto di Agrigento Dott.ssa Maria Rita Cocciufa
Oggetto: Vistose e consistenti carenze dell’Ospedale Barone Lombardo di Canicattì, a danno della Tutela della Salute nell’area del Distretto Socio-Sanitario 3- Comuni di Canicatti, Camastra, Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Naro, Racalmuto, Ravanusa
I sottoscritti: Castellano Salvatore nato a Canicatti il 31/07/1945; Licari Salvatore nato ad Agrigento il 06/05/1959; Di Stefano Leonardo nato a Canicatti li 14/01/1949; Rampello Salvatore Mario nato in Svizzera il 06/10/1967; Cilia Luigi nato a Canicatti li 26/06/1948; Avanzato Giochino nato a Canicatti li 27/01/1960; Lombardo Agostino nato a Canicatti li 07/05/1993; Guarneri Gioachino nato a Canicatti li 10/09/1958; Narbone Pietro nato a Canicatti il 15/3/1953, Castellana Gioacchino nato ni Germania li 13/10/1965; Treppiedi Salvatore nato a Enna li 19/ 04/1957,
componenti del Comitato Civico Pro Ospedale Barone Lombardo di Canicatti con sede in Canicatti in Via Eugenio Montale no26, portatori dell’interesse pubblico diffuso della Tutela della Salute
Fanno presente
– che l’Ospedale di Canicatti – Presidio Ospedaliero di Base – non è nelle condizioni di assicurare la tutela ed assistenza sanitaria richiesta, poiché da anni non assicura i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), né attua quanto previsto dal D.M. no70/2015, dal Patto per la Salute fra Stato e Regioni e dai Decreti dell’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia, fra cui, del 14/1/2015 e del 31/3/2017 n°629;
-che non vengono rispettati né applicati i dettati di Legge, riguardo il numero dei medici, degli infermieri e dei posti letto, per le specialità mediche previste dal D.M. no70/2015, considerata la popolazione residente di circa 85.000 abitanti (a voler considerare solo quelli del relativo Distretto Socio-Sanitario D3) e da aggiungere almeno altri 15.000 abitanti delle
città limitrofe;
-che i Piani Aziendali del 3/5/2017, del 23/12/2019, che si sono succeduti, elaborati ed approvati dall’Asp di Agrigento e successivamente acquisiti ed approvati dall’Assessorato
Regionale alla Sanità, non rappresentano le carenze e criticità reali, anzi lasciano intendere che siano coperte e svolte tutte le specialità mediche, quando nei fatti mancano Medici pari a circa 80 unità distinti fra le diverse specialità (ve ne sono 45 rispetto ai 128 dettati dal Decreto
Assessoriale no629/2017), mancano Infermieri pari a circa 100 unità, mancano posti letto pari a n’I50, oltre a carenze strutturali ed apparecchi biomedicali relativi mancanti;
-che le carenze sono comuni con gli altri Presidi Ospedalieri della Provincia di Agrigento, talché risultano mancanti in Provincia di Agrigento circa 600 medici distinti fra le diverse specialità (su 977 previsti ve ne sono 331), ed infermieri oltre alla carenza consistente di posti letto;
-che da atti ufficiali dell’Assessorato Regionale risulta che li 34% dei Cittadini si cura fuori provincia e regione;
– che ancorché previsti dal Decreto non vi sono i reparti e medici di ortopedia e
traumatologia, e chiuso li reparto di psichiatria, non vi e più lambulatorio di neurologia operativo per più anni passati; e di recente è stato chiuso il reparto di chirurgia per
mancanza di medici, come si denota la mancanza di medici nei reparti di cardiologia, ostetricia-ginecologia, oncologia, medicina generale, lungodegenza, neonatologia, pediatria, pronto soccorso, ecc..
Nel comprensorio/ distretto di Canicatti, quindi il rapporto medici ospedalieri/ abitanti si attesta a 0,5 ogni mille abitanti (neanche nei paesi africani o sudamericani vi è un rapporto del genere); l’ASP non è in grado di garantire neanche l’ ogni mille determinato nell’Atto aziendale del 28/12/2021; nei fatti andrebbero a norma assicurati i 2 medici ogni mille abitanti.
Per gli Ospedali Agrigentini li rapporto è di 0,75 medici ogni mile abitanti, grave anche al situazione dell’Ospedale di Agrigento -Dea di ° livello – non in grado di dare supporto né al
proprio ambito e tanto meno all’ambito di Canicatti, tal che molti pazienti anche per normali
patologie debbono recarsi a Caltanissetta.
Inoltre si riscontra, che fra i medici vi è un cospicuo numero a tempo determinato ridotto, anche in collaborazione e che vengono somministrati attraverso società interinali; è alquanto
evidente quindi dedurre la precarietà della gestione
sanitaria.
Sul dire, mancano medici in Italia, in Sicilia, la questione va distinta rispetto a questa provincia e di questo distretto di Canicatti, poiché la carenza riteniamo non ha eguali, è inverosimile rispetto ad altre province siciliane e italiane.
Che stante quanto sopra, ne consegue, da tempo, il grave disagio sociale-sanitario, ove viene messa a repentaglio la vita dei pazienti, anche il disagio economico (considerato i costi che i cittadini debbono affrontare per sopperire alle carenze pubbliche con visite specialistiche da medici e strutture private, oltre al doversi recare in sedi mediche alquanto distanti); tutto ciò è quanto subisce la ns. Comunità e con essa le Comunità dell’intero Comprensorio, calpestate nel loro diritto della tutela sanitaria sancita dalla Costituzione e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dei Cittadini dell’Unione Europea.
Il territorio ha sempre espresso delle valide figure professionali mediche-infermieristiche, che
viste le condizioni di precarietà sulla tenuta dell’Ospedale, hanno preferito trasferirsi fuori l’isola.
L’ASP di Agrigento introita i fondi assegnati, in continua e costante crescita negli anni, nel 2021 ha introitato la somma di € 794milioni; e non si comprende come non trovino
destinazione mirata e congrua i fondi a fronte delle spese per la sanità in senso stretto riguardo le figure professionali anzi dette, ed altresì per i servizi sanitari territoriali di base ambulatoriali ed extra ospedalieri, anch’essi pesantemente carenti. Riteniamo che con questi introiti come in altre Province si dovrebbero garantire i livelli essenziali previsti all’interno del nostro Ospedale.
Si rappresenta che, da anni e sino a data recente, numerosi sono stati gli inviti ad adoperarsi rivolti ai Sindaci del Distretto, affinché esercitassero per la funzione e compiti che sono a loro demandati. e fanno a loro carico (dovrebbero svolgere normalmente di loro iniziativa, costantemente, senza alcun sollecito); ebbene i nostri inviti sono rimasti inascoltati e neanche suscita in loro l’impegno. L’ASP Provinciale ignora, non considera gli appelli, e prende tempo da svariati anni.
Ai Cittadini ed Associazioni, è comprovato, non viene consentita neanche al partecipazione – diritto conclamato – al dialogo, alla consultazione pubblica.
Chiediamo
-per quanto su esposto il Vs. autorevole ed adeguato intervento, al fine di garantire la giusta sanità ospedaliera ed extra-ospedaliera, ed assicurare la tutela della salute ai Cittadini;
-al fine di affermare la ragione e l’interesse pubblico, che non alberga più in questo nostro territorio, denotando l’assenza concreta delle funzioni e dello stato di diritto.