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Video. Lampedusa. Bimbo perde mamma in naufragio, i poliziotti si occupano di lui

Ismaele (il nome era scritto su un rudimentale bracciale che indossava) bimbo subsahariano di 6 mesi ha perso la mamma nell’ultimo naufragio di un barchino sul quale viaggiavano con direzione Lampedusa. “È un misto di orgoglio e tristezza quella che proviamo, oggi, con i miei poliziotti. Orgoglio per essere sempre dove c’è bisogno e tristezza per i drammi cui assistiamo”. Lo ha detto il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, commentando la storia del piccolo Ismaele. Sono stati il vice questore aggiunto Francesco Sammartino, funzionario di turno della Questura di Agrigento e i poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento in servizio all’hotspot di contrada Imbriacola, a mobilitarsi per aiutare il piccolo Ismaele, comprando latte, pannolini, un paio di giochini per neonati e una crema per le gengive. Perché il bimbo, per tutta la notte, ha pianto ed era fortemente infastidito perché sta mettendo i dentini ed ha forti dolori.

“Ci resta la soddisfazione e la crescita interiore che ci danno il sorriso innocente e sincero di Ismail con cui ci impegniamo, come Paese, a offrire una vita di dignità e diritti – ha aggiunto il questore Ricifari – . Quella di un grande Paese con una Costituzione figlia della cultura di accoglienza”. Nel barchino di 7 metri affondato, la notte scorsa, c’erano 46 migranti, compresi sette minorenni e 13 donne, salvati da militari dalla Guardia costiera. Vi sarebbero però anche tre dispersi, tra cui la mamma del neonato. Sono in corso le ricerche in mare aperto. I naufraghi, originari di Guinea, Costa d’Avorio, Camerun e Gambia, sono stati sbarcati poco prima di mezzanotte e mezza a molo Favarolo di Lampedusa. Hanno riferito di essere partiti da Sfax, in Tunisia, alle 21 di venerdì scorso e d’aver pagato 2mila dinari per la traversata. Il piccolo Ismael ha perso la mamma nell’ennesima tragedia del mare, non ha un cognome, non c’è il papà tra i migranti salvati e non ci sono parenti. Passerà la notte tra le amorevoli cure di due poliziotte di stanza a Lampedusa e della dottoressa che lo ha visitato per prima e che si è resa disponibile a prenderlo in affido insieme al marito. C’è anche un’avvocatessa siciliana che lavora e vive a Los Angeles come associata in un importante studio legale che ha dato la sua disponibilità a prendere in affido il bimbo, disponibile anche una donna medico in servizio al pronto soccorso di Lampedusa. 

Ismael, è stato temporaneamente affidato al medico rianimatore, una dottoressa, in servizio al poliambulatorio di Lampedusa.
La rianimatrice, che è di Palermo, si prenderà cura esattamente come ha fatto fin dall’arrivo nella struttura sanitaria del piccolo orfano.  La decisione è stata presa, dopo la richiesta del questore di Agrigento Emanuele Ricifari, dai Servizi sociali e dal tribunale per i minorenni di Palermo. Ed è proprio nel capoluogo siciliano, dove abita l’affidataria, che il piccino verrà presto portato.

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