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Studenti di Milano in visita alla caserma del Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento

Ieri pomeriggio presso la Caserma Biagio Pistone (Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria) sede del Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento, si è svolta la visita di 36 alunni delle classi medie inferiori, coordinati da 5 docenti, dell’Istituto “E. De Amicis” di Milano.  Un’attività davvero significativa non solo per le modalità con le quali è stata concertata, ma soprattutto per le finalità a cui è rivolta.

Dopo una breve panoramica introduttiva sul ruolo dei Carabinieri nella società e sui loro compiti e doveri, i ragazzi hanno avuto l’occasione di visionare da vicino alcuni dei mezzi impiegati dalla Sezione Radiomobile di Agrigento per il pronto intervento (una Alfa Romeo Giulia e una moto Yamaha Tracer 9), nonché di confrontarsi con gli operatori della Centrale Operativa, primi interlocutori del cittadino in caso di necessità.

La visita è proseguita, poi, nei locali del Comando Provinciale dedicati alla mostra di preziose antichità archeologiche del territorio agrigentino, denominata “Le Forme dell’Acqua”, attraverso la quale gli alunni hanno assaporato la stretta relazione tra la città di Agrigento e l’acqua, come elemento sacro, che dona la vita e che va protetto a tutti i costi.

Il pomeriggio si è concluso con l’osservazione di alcuni cimeli storici dell’Arma dei Carabinieri, conservati in una stanza appositamente predisposta, che forniscono una visione plastica e chiara delle tradizioni dell’Arma e dell’inesauribile legame con il passato, fondamentale per una corretta comprensione del presente.

La visita si inquadra in un più ampio progetto, che lega attraverso un gemellaggio la scuola milanese all’Istituto Comprensivo “Quasimodo” di Agrigento e che mira a valorizzare il connubio imprescindibile tra legalità e ambiente. Parte integrante del progetto è, infatti, anche l’Associazione Mare Vivo, che consentirà ai ragazzi di apprezzare e comprendere a pieno le bellezze naturalistiche e ambientali del territorio agrigentino durante i loro tre giorni di permanenza.

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