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Discorso del Questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, per il 171° anniversario della fondazione della Polizia di Stato

Discorso del Questore di Agrigento Emanuele Ricifari, per il 171° anniversario della fondazione della Polizia di Stato:

Gentili concittadine, concittadini, autorità civili, militari e religiose oggi 12 aprile 2023, ricorre il 171° anniversario della Fondazione della Polizia di Stato.

 Per la Provincia di Agrigento si tratta di una ricorrenza particolare, sono stato da poco trasferito in questa sede dal Capo della Polizia-Direttore Generale della P.S. Prefetto Lamberto Giannini.

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 Ringraziamenti: Prefetto, Vescovo, Comandante Provinciale dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Politici, Magistrati, VV.FF., Esercito,

 Sindaci, Polizia Municipale, Sanità, Uffici Pubblici………

 Anche se solo da due settimane mi trovo qui mi è parso indelicato limitarmi a semplici “convenevoli” non solo nei confronti degli intervenuti ma soprattutto, della cittadinanza e degli uomini e donne che qui rappresento e che si spendono quotidianamente per il bene di tutta la collettività.

 Non elencherò qui i dati che vengono di solito forniti in queste circostanze, che tradizionalmente servono da “misura della performance”, come gli arresti, le misure di prevenzione o le licenze rilasciate, che sono stati già veicolati dal nostro ufficio per la comunicazione -Numero servizi O.P.+NR. Procedure per identificare immigrati.

 Invero voglio solo soffermarmi sulle 3 direttrici, racchiuse in 3 semplici termini, che a mio avviso e dalla mia posizione privilegiata di Autorità Provinciale di P.S. sono state il mood in cui si sviluppa l’azione di direzione delle forze dell’ordine della provincia.

 La prima in realtà è un semplice particella pronominale ed è “ci” , che unita al verbo essere e all’avverbio sempre costituisce il nostro brand  delle celebrazioni della fondazione da anni: “esserci sempre”.

 La Polizia di Stato, produce un bene immateriale, la sicurezza, a cui corrisponde per la legge di mercato una domanda, condizionata però da fattori solo in parte connessi a fenomeni misurabili in termini fisici connessi ad entità misurabili, risultando piuttosto sensibile a fattori emotivi assai potenti e persuasivi dell’opinione collettiva.

 L’Autorità di P.S., proprio per potersi adeguare alla domanda di sicurezza deve leggere ed interpretare il territorio di riferimento, deve cogliere gli effetti delle azioni individuali e istituzionali, deve valutare l’opportunità delle innovazioni organizzative e tecnologiche a fronte di possibili conseguenze, anche negative. La missione che la Polizia di Stato si è data specie in questo territorio è “esserci”, non come mero spettatore del fluire degli eventi, ma come protagonista attivo per rispondere alle esigenze e alle aspettative di sicurezza della popolazione. Grazie ai miei funzionari e al personale. Strategico sarà il coinvolgimento, il confronto ed il dialogo con tutti i Sindaci del comprensorio, e, ci tengo a prometterlo, non solo quelli ove insistono nostri presidi, insieme alla ricerca di soluzioni efficaci, atteso che solo grazie al loro contributo sarà possibile procedere ad una disamina attenta ed approfondita delle esigenze delle realtà locali, cercando soluzioni condivise, sfruttando appieno le loro competenze sia in qualità di Autorità Locali di P.S. che di ufficiali di governo.

Così le valutazioni maturate in sede di Comitato, col suggello di indirizzo del sig. Prefetto, si tradurranno in un impegno corale di controllo del territorio.

Nell’ ambito della sicurezza urbana un particolarissimo contributo deve venire dalla Polizia Penitenziaria e dai direttori degli istituti di pena e reclusione della provincia, la cui ubicazione all’interno dei comuni che li ospitano, in aree fortemente antropizzate, lega in maniera indissolubile la sicurezza interna con quella delle città, come del resto dimostra la recente rivisitazione dei piani antievasione, che sta vedendo un impegno corale di tutte le forze dell’ordine, sotto la regia sapiente del Prefetto. In realtà saper veicolare il nostro messaggio, il nostro punto di vista è determinante per l’Autorità di P.S.

 Il secondo termine, strettamente collegato al primo, è  “organizzazione”, che si fonda su una rinnovata cultura della sicurezza.

Questa Amministrazione ha attuato una progressiva quanto profonda trasformazione di tutto l’apparato della Pubblica Sicurezza, incidendo sia nell’ambito Dipartimentale che periferico.

Sono state riviste l’organizzazione degli uffici territoriali ed in particolare delle Questure, con il definitivo varo “atto ordinativo unico degli uffici periferici” del Capo della Polizia-Direttore Generale della P.S., che diventerà completamente operativo nel prossimo mese di luglio.

Lo faremo presto e bene grazie allo spirito collaborativo dell’Ufficio Personale, Ufficio Tecnico Logistico, Ufficio Amministrativo Contabile e Sanitario.

In questo contesto un ruolo importante ha anche tutto il personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno, che deve saper ripensare, senza perdere in termini di produttività, anche nuove modalità lavorative come quella dello smart working. Sempre in tema di organizzazione interna del lavoro, vorrei altresì assicurare la mia vicinanza alle Organizzazioni sindacali del personale della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno.

 Il terzo termine ed ultimo è “resilienza”, utilizzato per evidenziare come la popolazione siciliana, a fronte della perdurante crisi economica, lavorativa e demografica, riesca a trovare in sé stessa la forza di adattamento e coesione per assicurare condizioni di vita dignitose e una tenuta sociale complessiva apprezzabile in termini legalitari.

  Invero, trattandosi di un termine mutuato dalla meccanica, come capacità che hanno i materiali di assorbire gli urti e le deformazioni, esso ha una valenza neutra, per cui io ne vorrei ampliare gli ambiti, legandolo non solo alla sua accezione positiva, comunemente usata, ma anche alla capacità del male di riadattarsi alla realtà che incontra per trovare nuove  forme di aggressione.

 Lo abbiamo sperimentato durante il periodo del lockdown causato  dalla pandemia da COVID che ha visto anche nella nostra provincia un aumento esponenziale dei reati informatici e di violenza domestica. Proprio in questo ambito determinante è l’opera della Divisione della Polizia Anticrimine l’impegno che assicura per il contrasto alla violenza di genere.

 La ripresa della vita sociale, dopo le chiusure della pandemia, ha poi segnato la ripresa anche delle tradizionali fenomenologie criminali, del resto mai davvero cessate, ha imposto un potenziamento del controllo del territorio con le operazioni “Alto Impatto” , congiuntamente alle altre forze dell’ordine e con il concorso anche del contingente dell’esercito, qui impegnato nell’operazione Strade Sicure.

  Ancora, nell’ambito del contrasto alla criminalità comune ed  organizzata, particolare attenzione dovremo prestare contro i reati patrimoniali, e quelli inerenti le estorsioni e l’usura, che devono essere costantemente monitorati e che sono, piaga particolarmente odiosa che mina lo sviluppo economico e imprenditoriale della nostra provincia, già profondamente sagnata dalla crisi dovuta anche ai numerosi lockdown per il covid, e che necessiterebbe di una apporto sicuramente maggiore e più coeso e, aggiungo, meno interessato a difendere interessi individuali, talvolta anche delle associazioni che si prefiggono di combatterle.

 Del resto l’intera attività degli uffici investigativi ed in particolare come detto della Squadra Mobile e della Divisione Anticrimine è stata sempre sotto il costante coordinamento delle Procure della Repubblica Agrigento e di Sciacca, qui rappresentati dai Procuratori Dr. VELLA e Dr.ssa BUZZOLANI, che ringrazio per il grande impegno e sinergia profusi in ogni circostanza e l’attenzione scrupolosa che ci rivolgono.

 Un’attenzione particolare deve poi essere tenuta nei confronti del disagio minorile e un grazie va ai magistrati che operano in tale settore, valide guide non solo in merito alla protezione di soggetti vulnerabili, di minori stranieri non accompagnati e di quelli in stato di abbandono, la cui tutela è stata nello scorso anno profondamente innovata con la riforma

 dell’art. 403 del codice civile.

Tornando alla saldatura tra illegalità diffusa ed alcuni settori dell’economia, ritenuti particolarmente esposti, instancabile continuerà ad essere l’attività contrasto della Divisione di Polizia Amministrativa e dalle collaterali squadre dei Commissariati Distaccati, collaborati anche dalle altre forze dell’ordine e dalle polizie municipali nel controllo degli esercizi pubblici con particolare riferimento alle diversificate e mutevoli prescrizioni in materia di chiusura ed esercizio delle loro attività. Sul punto va ricordato come debba essere attuato, con ponderato rigore, l’esercizio del potere cautelare di chiusura in caso di riscontrata violazione della normativa che disciplina ad esempio le serate danzanti organizzate senza autorizzazione e le attività abusive di giochi e scommesse. 

Così come parimenti efficace deve essere l’azione di prevenzione posta in essere dalla DIGOS, e dai collaterali Uffici UIGOS dei Commissariati Distaccati, che devono sapere intercettare e convogliare a questa Autorità un costante flusso informativo.

Invero questo è uno degli snodi fondamentali della nostra azione sul territorio: intercettare in anticipo le conseguenze che determinati fattori possono produrre.

Governare “la piazza” senza gravi conseguenze, è segno di un solido e robusto legame di fiducia e collaborazione che lega le forze dell’ordine ai settori sani della società.

Proprio per questo un pensiero particolare va all’attività compiuta dall’Ufficio Immigrazione, che ha continuato, sotto l’attento coordinamento della Prefettura, implementare la propria attività già gravosa non solo nella tradizionale attività amministrativa di competenza, ma anche nella gestione del fenomeno immigratorio. Questo è il fulcro attuale dell’attenzione Nazionale ed Internazionale riguardo la grave criticità umanitaria e di ordine pubblico degli sbarchi di migranti. Dobbiamo coniugare umanità ed applicazione della legge e dobbiamo garantire ai lampedusani di non vedere stravolta, per una narrazione spesso distorta, la propria economia che sul turismo stagionale fonda la propria sussistenza. 

Sul punto mi permetto di lasciare spazio ad una riflessione di un autore contemporaneo che proprio sugli approdi sulle nostre coste ha scritto così: “………..”

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Mi avvio alla conclusione, ma prima di chiudere con i ringraziamenti di rito, vorrei riservare una menzione agli appartenenti alla Polizia di Stato che in quest’ultimo periodo invero assai numerosi, hanno lasciato il servizio attivo, e qui rappresentati dall’ANPS che ne testimonia in modo concreto e fattivo il legame indissolubile che li legherà sempre a questa Amministrazione; a loro dico che lo spirito che ci accumuna e la missione che abbiamo perseguito insieme non può ritenersi esaurita con la quiescenza e che il loro impegno e la loro battaglia per una Polizia moderna e democratica può e deve proseguire all’interno della società civile di cui loro costituiscono una base importante.

Ancora un messaggio affettuoso e commosso vorrei giungesse ad ognuno dei familiari dei nostri caduti in servizio, ai cari qui presenti dei nostri Sergio DI LORETO, Alfonso CAPRARO. A loro rendiamo un pensiero di solidarietà ed affetto. Siete parte, per sempre, della nostra famiglia.

Un pensiero speciale rivolgo infine all’Arcivescovo di Agrigento ed ai presbiteri della diocesi, per la vicinanza spirituale ed il conforto che unitamente al nostro cappellano non mancheranno di rivolgere non solo a tutta la popolazione ma anche a tutti gli appartenenti della nostra Amministrazione.

L’odierna celebrazione non si sarebbe potuta tenere così come la state vivendo se non ci fosse stato l’impegno convinto e disinteressato dei collaboratori che mi onoro di aver appena conosciuto e che ringrazio per tutto quello che fanno “qui e altrove”.

Infine permettetemi di chiudere con un virtuale abbraccio a tutti i miei collaboratori, Dirigenti e personale e alle loro famiglie: in questo particolare momento per la Questura di Agrigento mi hanno accolto con calore dimostrandomi subito professionalità, sostenendomi e supportandomi. 

Speriamo di non deludere le attese dei cittadini di questa provincia – Se non saremo stati capaci la responsabilità non potrà che essere mia, se avremo riscosso la vostra approvazione sarà merito di ciascuno di noi.

Viva la Polizia di Stato! 

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