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Ospedale Canicattì in condizioni critiche: Sindaci devono rendere conto ai cittadini

COMITATO CIVICO PRO-OSPEDALE BARONE LOMBARDO DI CANICATTI’

Ai Signori Sindaci del Distretto Socio-Sanitario D3, in particolare:

Al Sig. Sindaco del Comune di Canicattì, Vincenzo Corbo;

Al Sig. Sindaco del Comune di Camastra, Dario Gaglio;  

Al Sig. Sindaco del Comune di Campobello di Licata, Antonio Pitruzzella;

Al Sig. Sindaco del Comune di Castrofilippo, Antonio Francesco Badalamenti;

Al Sig. Sindaco del Comune di Grotte, Alfonso Provvidenza;

Al Sig. Sindaco del Comune di Naro, Maria Grazia Brandara;

Al Sig. Sindaco del Comune di Racalmuto, Vincenzo Maniglia;

Al Sig. Sindaco del Comune di Ravanusa, Carmelo D’Angelo;

Ai Consigli Comunali dei Comuni di  Canicattì, Camastra, Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Naro, Racalmuto e Ravanusa;

Ai Consiglieri Comunali dei Comuni di Canicattì, Camastra, Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Naro, Racalmuto e Ravanusa.

E Per Conoscenza a: S.E. il Prefetto di Agrigento Dott.ssa Maria Rita Cocciufa;

Ai rispettivi indirizzi P.E.C.

I sottoscritti: Castellano Salvatore nato a Canicattì il 31/07/1945; Licari Salvatore nato ad Agrigento il 06/05/1959; Di Stefano Leonardo nato a Canicattì il 14/01/1949; Rampello Salvatore Mario nato in Svizzera il 06/10/1967; Cilia Luigi nato a Canicattì il 26/06/1948; Avanzato Gioachino nato a Canicattì il 27/01/1960; Lombardo Agostino nato a Canicattì il 07/05/1993; Guarneri Gioachino nato a Canicattì il 10/09/1958; Narbone Pietro nato a Canicattì il 15/3/1953, componenti del Comitato Civico Pro Ospedale Barone Lombardo di Canicattì con sede in Canicattì in Via Eugenio Montale n°26, portatori dell’interesse pubblico diffuso della Tutela della Salute, espongono la presente

Oggetto: RENDERE CONTO AI CITTADINI – Secondo la Direttiva  elevata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica – del Ministro della Funzione Pubblica sulla Rendicontazione Sociale nelle Pubbliche Amministrazioni del 17/2/2006, in G.U. n.63 del 16/3/2006

-RENDERE CONTO, s’intende, AI CITTADINI SULL’OPERATO DA VOI SVOLTO IN RELAZIONE ALLA DISAGIATA CONDIZIONE SANITARIA ED IN PARTICOLARE OSPEDALIERA IN CUI VERSA IL DISTRETTO SOCIO-SANITARIO D3, OSPEDALE DI CANICATTI’ BARONE LOMBARDO  

Con la Direttiva in Oggetto frutto del combinato disposto di diversi atti di legge, che citeremo in calce alla presente, si è inteso disporre che le Amministrazioni Pubbliche e le Funzioni Istituzionali Responsabili, pubblicassero il Rendiconto Sociale della loro attività. Quindi è quanto chiede questo COMITATO, sulla Vostra attività svolta, in relazione ed unitamente a quanto rappresentatovi e richiesto con le Nostre del 20/2/2023 e del 11/3/2023, riguardo i compiti e gli adempimenti che incombono sulle Vs. Funzioni.

Si fa presente che In ambito sanitario pubblico la VOSTRA RESPONSABILITA’ SOCIALE coincide con la finalità istituzionale, che per propria natura è chiamata a generare con la propria azione effetti positivi nei confronti delle Comunità dell’area del Distretto. Diventa quindi di grande interesse e quanto più attuale, viste le vistose carenze sanitarie, la Rendicontazione, che possa superare i limiti informativi e comunicativi della rendicontazione economico-finanziaria che comunque manca in merito all’andamento economico-finanziario dell’ASP e vi compete. Negli ultimi anni, la Rendicontazione Sociale o Bilancio Sociale come lo si voglia chiamare è stato lo strumento maggiormente adottato, dalle amministrazioni pubbliche per sperimentare nuove forme di rendicontazione. Il Bilancio sociale è, infatti, uno strumento con cui in modo sintetico il Vostro Operato deve rendere trasparenti le scelte fatte, le azioni realizzate, le risorse impiegate e i risultati raggiunti, dando così la possibilità ai Cittadini di formulare un proprio giudizio sull’attività da Voi posta in essere e sulla sua affidabilità nel rispettare gli impegni presi. Non trattasi di mera operazione di comunicazione, ma di una pratica rigorosa ed efficace.

Il RENDICONTO, deve essere:

-finalizzato a leggere i risultati dal punto di vista esterno all’Ente, vale a dire quello dei Cittadini e degli altri portatori d’interesse nei suoi confronti, e quindi focalizzato su indicatori di utilizzo dei servizi, delle carenze e disfunzioni emergenti rispetto ai dettati di legge, del livello di qualità di essi, di soddisfazione degli utenti o clienti degli stessi (customer satisfaction) e degli effetti sociali delle iniziative intraprese (outcome);

affidabile, cioè basato su dati ed informazioni oggettive, attendibili e verificabili, acquisite attraverso un sistema di rilevazione metodologicamente corretto;

-che consente di costruire un ponte fra passato e futuro, aiutando a leggere i risultati a consuntivo e a definire le priorità sanitarie di intervento per gli anni successivi;

aperto e volutamente sottoposto al giudizio ed al dialogo coi cittadini e gli altri stakeholders (associazioni, altri Enti Pubblici, ecc.), quindi utilizzabile in termini di comunicazione e di base per la discussione.

Ai Sindaci compete e comunque nell’ambito dell’ampia funzione svolta dai Consigli Comunali (ed in particolare ai sensi del c.3 art.42 Dlgs 267/2000 in relazione con i Sindaci) a tutela dei Cittadini ed a garanzia dell’Assistenza Sanitaria da fornire, in aggiunta a quanto già abbiamo affermato nelle nostre precedenti trasmessevi, e considerate le evidenti carenze e mancanze rispetto ai Livelli di Assistenza Sanitaria,

svolgere indagini e riscontri conoscitivi sull’ASP riguardo le risorse umane, strumentali e finanziarie, aprendo un confronto con l’ASP sul numero di medici di medicina generale e posti letto per un singolo distretto, numero di punti di assistenza sanitaria presenti ai quali potersi rivolgere per prenotare esami specialistici, numero di laboratori diagnostici e numero infermieri dedicati alla assistenza domiciliare, numero dei posti letto ospedalieri per numero di abitanti, costi attività di screening, indicatori per i volumi erogati e le prestazioni rese effettuate per ogni tipologia di patologia, il numero di vaccinazioni effettuate, il numero di accessi al pronto soccorso e numero di ricoveri con indicati i giorni di degenza per patologia; quindi per l’area dell’efficienza e produttività della azienda sanitaria sono da utilizzare gli indicatori di rapporto medici e infermieri per abitanti/posti letto, costo assistenza a domicilio e numero di pazienti trattati, numero addetti ai servizi territoriali di pronto soccorso in base al numero di abitanti; approfondire gli indicatori di efficacia sono, a titolo di esempio, gli indicatori che mettono in relazione il numero dei parti naturali con quelli cesarei, tasso di infezioni ospedaliere, mortalità a trenta giorni dalla dimissione, tasso di riammissione ospedaliera post – dimissione, numero vaccinazioni effettuate in relazione al numero di soggetti vaccinabili, numero di reclami per ritardi, o omissioni o errori in base al totale del numero delle prestazioni erogate.

Chiediamo pertanto

-Che possiate produrci tale Rendicontazione, riguardo la condizione disagiata Ospedaliera e del Servizio Sanitario Territoriale, in ossequio ai dettati di legge, al fine anche di non ritenere inadempiente i Vs. Uffici Pubblici, quindi se in linea con il ritenuto percorso di trasparenza della Vs. Azione Amministrativa;

-Che svolgiate con impegno quanto a Voi compete.

La Direttiva sulla Rendicontazione Sociale, testo normativo, è il combinato disposto dei seguenti Atti di Legge:

la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante “Disciplina dell’attività di governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri”; il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, recante “Ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a norma dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59”; il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 luglio 2002, recante “Ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, ed in particolare l’art. 21 che definisce le funzioni attribuite al Dipartimento della Funzione Pubblica; la legge 7 agosto 1990, n. 241, concernente “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”, che ha introdotto i principi di trasparenza degli atti amministrativi; la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 gennaio 1994, recante “Principi sull’erogazione dei servizi pubblici”; il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, concernente “Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e di valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati delle attività svolte dalle amministrazioni pubbliche a norma dell’articolo 11 della L. 15 marzo 1997, n. 59”; la legge 7 giugno 2000, n. 150, recante “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”; il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”; la direttiva del Ministro della Funzione Pubblica 7 febbraio 2002, recante “Direttiva sulle attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”; il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 maggio 2005, recante “Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di funzione pubblica al Ministro.

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