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Cutrò, testimone di giustizia: A Favara si è parlato di omertà, dire lo Stato c’è non è sufficiente 

Ignazio Cutrò, testimone di giustizia a margine dell’audizione della Commissione antimafia a Favara chiede di pubblicare questa sua riflessione: 

È di ieri la notizia dell’incontro della Commissione Antimafia Regionale con le autorità pubbliche e istituzionali della Provincia di Agrigento. I convenuti hanno sottolineato la necessità di contrastare la cultura dell’indifferenza, della omertà richiamando i cittadini al senso del dovere civico, all’orgoglio. Tutte sollecitazioni pienamente condivisibili se non fosse per il fatto che se il tessuto sociale è debole bisogna allora ammettere che anche lo Stato nelle sue articolazioni sul territorio è altrettanto debole. Su questo e sulla mancanza di fiducia dei cittadini verso lo Stato bisognerebbe andare pienamente a fondo. Dire lo Stato c’è non è sufficiente, non basta e diventa solo uno slogan. Ascoltando gli interventi dei convenuti  mi pare si possa dire che “lo Stato c’è” più che una affermazione sembra l’evocazione di un fantasma a tratti assente, distratto e che non c’è mai quando sarebbe necessario che ci fosse. Ed ancora, il sottoscritto testimone di giustizia, unitamente alla mia famiglia, è orgoglioso della sua scelta di denunciare i mafiosi ma, possiamo con altrettanta certezza affermare che lo Stato sia orgoglioso della mia denuncia? Di considerare la mia famiglia un esempio di coraggio civile da sostenere senza se e senza ma? Le denunce sono pochissime? Sono d’accordo ma, siete sicuri che la causa del calo delle denunce sia dovuta alla mancanza di orgoglio e/o all’omertà dei cittadini di una intera provincia? A me pare questa una analisi tanto facile quanto banale, ritengo infatti che le cause andrebbero meglio approfondite magari con maggiore onestà intellettuale da parte di tutti. Tutti nessuno escluso!

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