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Licata. 16enne ferito alla testa da proiettile: indagato il cugino 14enne

Migliorano le condizioni del sedicenne di Licata ferito alla testa da un proiettile esploso con un fucile ad aria compressa. Il giovane non è in pericolo di vita e si trova adesso ricoverato nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dove i medici comunque lo tengono sotto stretta osservazione. Il giovane si era presentato al San Giacomo d’Altopasso di Licata affermando di aver sbattuto la testa.

A smentire la versione fornita dal minorenne sono stati i successivi accertamenti che hanno svelato la presenza di un corpo estraneo nel cranio che ha provocato una emorragia. Gli agenti del commissariato di Licata sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto anche se, ad oggi, ci si muove in un clima non proprio collaborativo. Il cugino quattordicenne della vittima è stato iscritto nel registro degli indagati della procura per i minorenni, che adesso coordina le indagini, guidata da Claudia Caramanna. L’ipotesi di reato contestata al giovane è quella di lesioni personali gravi. Si sarebbe trattato di un incidente e non di un gesto volontario. Una serata trascorsa in compagnia di amici, a maneggiare armi ad aria compressa, che ben presto però è sfociata nel sangue anche a causa del fatto che i proiettili dell’arma erano in metallo. Uno di questi, esploso probabilmente per errore, si è conficcato nella testa del sedicenne. Ad oggi il fucile ad aria compressa non è stato ancora ritrovato. 

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