Associazione “Caltanissetta Si Cura”, Pres. Sergio Cirlinci, Vice Rita Capraro, Segr. Adriana Marotta e Sonia Licalsi, supervisore alla comunicazione:
Ieri abbiamo partecipato al consiglio comunale in seduta aperta sul tema Policlinico.
Abbiamo ribadito l’apprezzamento per il lavoro fatto dalla deputazione regionale, nello sventare il tentativo di assegnazione del policlinico ad Enna. Ci conforta anche la dichiarazione dell’On. Mancuso che ha comunicato, e cerchiamo di riportare nel modo più fedelmente possibile le sue parole, che per il Presidente Schifani e l’Ass. Volo il Policlinico “può e deve” nascere a Caltanissetta perché è una città che, a differenza di Enna, possiede tutti i requisiti: una struttura idonea come il Cepfas, un Dea di II° livello e la presenza di 550 studenti di medicina che indicano una realtà universitaria rilevante con un risparmio enorme rispetto alla sua eventuale collocazione ad Enna dove si troverebbero a dover realizzare tutto o quasi. Una spesa afferma, in via di esempio, l’on Mancuso, di 200 milioni a dispetto di una cifra di circa 10 milioni per la sua realizzazione a Caltanissetta. Speriamo però che quanto detto corrisponda ad una volontà vera e certa da parte della politica regionale e che non si traduca in un’uscita ad effetto che si impatterà contro la realtà di una decisione diversa considerando anche ciò che afferma la sua collega di partito l’on, Luisa Lantieri, convinta del contrario. Rassicuranti anche le parole del Presidente Tesauro del Consorzio Universitario, che ha riferito la piena disponibilità del M.R. Midiri a promuovere Caltanissetta come sua sede, chiedendo semmai maggiore disponibilità nell’individuazione e fruizione di nuovi locali. A tal proposito abbiamo ricordato la questione Università/Ospedale Vittorio Emanuele. Anche il Commissario Caltagirone ci ha raffigurato un Sant’Elia di eccellenza e tutto ciò ci fa ben sperare. A nostro parere rimane però il timore e la preoccupazione che la politica locale, pur approvando un atto di indirizzo politico all’unanimità, che dovrà ora essere approvato anche in tutti gli altri Comuni della Provincia, non vigili, per come dovrebbe e per come è suo preciso compito, sul mantenimento dei requisiti di efficienza del nostro Ospedale. Troppi discorsi infarciti di luoghi comuni e, in alcuni casi, vuoti di contenuti e assai carenti di memoria, come ad esempio nel ricordare che la perdita dell’Università, avvenuta ben venti anni fa, non sia stato il frutto di “uno scippo” come è stato erroneamente definito, ma di un regalo che la nostra politica locale, per beghe interne, fece ad Enna che, dotata di maggiore serietà politica, non si fece sfuggire questa preziosa occasione. Dobbiamo sottolineare come, in certi momenti, alcuni interventi della nostra politica locale sembravano addirittura assumere i contorni di mere difese d’ufficio per giustificare l’inerzia e l’indifferenza di questi anni sul tema della sanità pubblica e poter portare avanti un discorso politico assai leggero e disimpegnato: “Non bisogna parlare male della sanità locale”. Frase questa che potremmo giustificare qualora parlassimo di una realtà sanitaria efficiente. Probabilmente per loro lo è, ma per i cittadini, che loro hanno il dovere di rappresentare, non lo è. Crediamo che non sia venuta fuori la giusta e consapevole rabbia nel temere il rischio di un’ennesima occasione persa. C’è stato chi, in uno slancio di cui poi si è scusata, ha parlato di “guerra” con Enna. A noi non piace usare questi toni, a noi interessa vigilare ed evitare che, come successe anni fa, anche questa occasione ci sfugga per colpa dei nostri politici locali che, spesso e per vari motivi, ci appaiono troppo distratti quando si tratta di vigilare e chiedere il mantenimento ed il potenziamento dei livelli che un Dea di II° livello necessità. Chi si illude che basti solamente chiedere il Policlinico per ottenerlo, senza assicurarsi che un Ospedale sia in grado di sostenere i livelli di efficienza che una simile struttura richiede, commette un grosso errore e una leggerezza imperdonabile. Probabilmente non ci si rende conto che la politica è più inaffidabile di quanto ci si possa immaginare e può facilmente trasformare una vittoria sulla carta in una clamorosa sconfitta che si consolida davanti ad una realtà fatta di approssimazioni e manine furbette. Perché, e lo sappiamo bene, la politica è astuta, accarezza e coccola i cittadini quando ha interesse a farli sentire importanti, convincendoli di essere al loro fianco per ottenere maggiori consensi, ma, nello stesso tempo, è sempre pronta a voltare loro le spalle se sedotta da opportunità di crescita personale. Dovremo stare attenti che questo non si verifichi anche in questa circostanza. Il Policlinico per Caltanissetta rappresenta una speranza di rinascita, ma senza un lavoro politico serio che vada a coinvolgere a 360 gradi l’organizzazione sanitaria del nostro territorio rimarrà un sogno sulla carta. Facciamo in modo che questo sogno si concretizzi e come cittadini pretendiamo che ci vengano restituiti i crediti di futuro che avanziamo e di cui la nostra politica “vecchia e furba”ci ha privati troppo a lungo rinnegando responsabilità oggettive sul proprio operato o tacendo sui propri sbagli.