Il pubblico ministero di Agrigento Gloria Andreoli, ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dei due titolari e altrettanti addetti alle vendite di un caseificio di Raffadali. Si tratta di Antonino Vecchio, 63 anni, Omar Catuara, 27 anni, Daniele Bartolomeo, 40 anni e Virgilio Sola, 66 anni. Le accuse, a vario titolo, sono adulterazione di sostanze destinate all’alimentazione, frode nell’esercizio del commercio, sfruttamento del lavoro e macellazione illegale. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 20 aprile davanti il Gup del Tribunale di Agrigento Francesco Provenzano.
La posizione di Vecchio, titolare dell’attività, è la più complessa. L’uomo, finito in carcere nel dicembre 2019, è accusato anche di cessione di cocaina. I carabinieri, che indagavano per un traffico di droga, hanno scoperto un vero e proprio caseificio dell’orrore. Un’ispezione alla struttura ha portato alla scoperta di formaggi preparati tra i topi morti, e il veleno utilizzato per ucciderli. Tra le accuse quella di un collaboratore in nero che sarebbe stato sfruttato per 13 ore al giorno al fronte del pagamento di pochi euro.