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Racalmuto. Riapre il Centro Diurno per i ragazzi speciali “Padre Giuseppe Cipolla”

Pro Loco e comunità ecclesiale informano che a Racalmuto, giovedì 9 febbraio alle 16, verrà riaperto, in via Galilei, il centro Diurno “ Beneffatfore Padre Giuseppe Cipolla” nelle sue attività per i ragazzi speciali che potranno svagarsi, apprendere e pregare. Verrà inoltre scoperta una targa all’ingresso intitolata al benefattore. 

Don Carmelo La Magra: 

“Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando attentamente l’esito finale della loro vita, imitatene la fede”. (Eb 13,7)

Questo versetto della Lettera agli Ebrei ci ricorda di fare tesoro dell’esempio e dell’eredità che coloro che ci hanno guidato hanno trasmesso alla comunità.

Nel ricordare Padre Cipolla la comunità Racalmutese non può che essere grata a questo suo figlio e padre che si spese, e rischiò pagando in prima persona, per sostenere i poveri e i deboli. La sua figura va approfondita e conosciuta, affinché “considerando l’esito della sua vita” ne possiamo seguire l’esempio e vivere nel nostro tempo lo slancio di Carità che egli visse nel suo.

Il centro diurno, dedicato a P. Cipolla con sede nella casa da lui donata alla comunità, è un modo per raccogliere la sua eredità e continuare sul suo esempio mettendo a servizio di chi ha più bisogno mezzi ed energie.

Mi auguro che la nuova apertura del Centro, dopo l’esperienza triste della pandemia, sia una rinnovata occasione per ripartire ed essere uniti nel Bene.

Il Centro Padre Cipolla deve rappresentare l’attenzione e la condivisione della nostra comunità, Ecclesiale e Civile, verso quanti vivono nella fragilità e verso le loro famiglie oltre che essere per tutti stimolo al servizio e al dono gratuito nello spirito di colui a cui è stato dedicato.

Angelo Giudice:

Il centro per Ragazzi diversamente Abili, nasce 15 anni fa su iniziativa dell’ Azione Cattolica della chiesa Madre, seguendo l’input del Cardinale Montenegro il quale invitava l’associazione ad uscire dalle mura della sagrestia e scendere in strada, ad ascoltare i reali bisogni della gente oltre a regalare momenti di sorriso e spensieratezza ai ragazzi e alle loro famiglie.

Grazie a don Diego Martorana, si è individuato l’edificio parrocchiale “Padre Cipolla” come luogo adatto per dare vita a questa missione, luogo che ha la finalità dell’ospitalità.

Dall’iniziativa sono trascorsi 15 anni e dopo 3 anni di fermo per pandemia, grazie alla volontà di Don Carmelo La Magra, che ha preso a cuore i ragazzi Speciali, gli operatori-volontari che costituiscono il motore di questo centro, Giovedì 09 febbraio si riapre apponendo all’ingresso del Centro una targa in marmo dedicata a padre Cipolla suggerita dal promoter Calogero Giangreco “per essere ricordato ai posteri, a futura memoria”.

Con l’auspicio che possa diventare il luogo di accoglienza immaginato dal benefattore.

Notizie storiche Padre Giuseppe Cipolla a cura di Piero Carbone:

( Racalmuto, 21 giugno 1871 – 25 maggio 1930) 

Padre Giuseppe Cipolla è stato un sacerdote attivo su più fronti e sensibile ai nuovi orientamenti della dottrina sociale della Chiesa pertanto ha intrapreso molte iniziative pastorali, sociali e caritatevoli. Nato a Racalmuto nel 1871 ha compiuto gli studi presso il seminario vescovile di Caltanissetta. Dopo l’ordinazione sacerdotale avvenuta il 22 settembre 1895 ha ricevuto l’incarico di svolgere la sua azione pastorale a Racalmuto dove ha dato impulso al culto dell’Immacolata mentre infuriava il modernismo; ha realizzato un’affittanza collettiva tramite una Cooperativa acquistando il feudo di “Sciumiscia” e ripartendolo in piccoli appezzamenti ai contadini che avrebbero dovuto riscattarli senza interessi; inizierà i lavori di ampliamento all’indomani della Grande Guerra; lo ritroviamo tra i promotori dell’Azione Cattolica e tra i fondatori del Partito Popolare a Racalmuto; è stato fedecom-missario dell’Ospedale “Maria SS. del Monte voluto dal filantropo Ferdinando Martino; ha acquistato e riattato a sue spese

l’antico Castello Chiaramontano ridotto a un “caseggiato diruto” per ospitarvi un “Asilo Infantile e Pia Scuola di lavoro Maria SS. Immacolata” in favore degli orfani di guerra e dei ragazzi più poveri del paese. Un Comitato Racalmutese lanciò un appello ai concittadini d’oltre Oceano per contribuire alla causa sostenendo che un “generoso Sacerdote” ovvero Padre Cipolla aveva speso fin’allora “più di trenta mila lire”, inoltre con atto di donazione redatto dall’avv. Giulio Regolo di Genova “questo sacerdote” dotava la Pia Scuola di un patrimonio iniziale 60.000 lire nominali in certificati creditizi “da intestarsi all’Ente”. Il giornale “L’Ora” dell’1 novembre 1928 riporta una cronaca della trionfale apertura dell’Istituto di Educazione voluto da Padre Cipolla.

Infine, è stato Presidente nel 1904 della Piccola Industria Maria SS. Immacolata e dell’omonima Cassa Agraria Sociale costituita nel 1909 con lo scopo di combattere lo strozzinaggio usuraio, permettendo ai contadini di comprare le sementi tramite piccoli prestiti concessi ad un tasso di interesse inferiore ai depositi e “pagando la differenza con il forte guadagno che ne veniva dallo sfruttamento di una miniera di zolfo sita in contrada Dammusu appartenente alla famiglia di P. Cipolla” come si legge sul giornale racalmutese “La Lince” in un articolo di Totò Liotta del 1964.

Il fallimento della Cassa Agraria detta semplicisticamente ma impropriamente “la Banca di Patri Cipuddra” travolgerà tutte le altre iniziative consegnandole all’oblio e riservando a padre Cipolla una cattiva fama.

In conseguenza di ciò, l’attivo e dinamico Padre Cipolla, avvilito, poco coadiuvato dal clero locale, anche se benvoluto dai vescovi Blandino e Lagumina si ritirerà in campagna, in contrada “Roveto Scaccia”

Appena cinquantanovenne, farà ritorno in paese il suo corpo senza vita su un carro seguito da alcuni contadini e dal cugino che cavalcava una giumenta baia. L’arciprete Alfonso Puma lo ha definito “sacerdote integro… uno dei più degni sacerdoti nella storia di Racalmuto”.

La sua vicenda merita indubbiamente approfondimenti e verifiche storiche ma è indubitabile che essendo di famiglia agiata è stato nelle condizioni di fare lasciti e donazioni, come la casa di via Cesare Cantù che a tutt’oggi viene adibita ad attività sociali e che opportunamente gli viene intitolata.

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